Jugeli e il papà Badri dicono no all’offerta del Napoli e il contratto di Kvara resta un rebus

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Inutile girarci intorno, l’affaire Kvaratskhelia è in un vicolo cieco. Mamuka Jugeli e il papà Badri dovevano semplicemente far sapere al Napoli se accettavano o meno l’offerta di De Laurentiis presentata in Germania a fine giugno (5,5 milioni fino al 2028). Invece no, hanno rilanciato, hanno nuovamente tentato una controfferta, hanno riaperto la discussione che, di fatto, è come ripartita da zero. No, non adesso. Ecco, il Napoli si aspettava a settembre che Kvara accettasse l’offertona estiva. Invece no. L’unica possibilità per sbloccare una situazione ingarbugliata e per sciogliere, in questo maniera, il grande nodo di mercato che si trascina da ormai dodici mesi, è cedere alla richieste dell’attaccante georgiano che chiede altri due anni di contratto ad almeno 8 milioni di euro a stagione. La decisione è nelle mani del presidente De Laurentiis che, però, ha ribadito che non vuole tira e molla in questa fase della stagione. Antonio Conte, che pure gestisce la situazione, perché è uno dei ruoli che ha avocato a sé, è convinto che non ci sia l’ombra dei ritardi sul rinnovo del contratto dietro le opache prove degli ultimi tempi della stella georgiana: per lui, il caso non esiste. Lo aveva ribadito in estate: o resta e rinnova o resta senza rinnovare. Tradotto, l’unica cosa che gli importava era tenerlo con sé. Ma con il Como anche dagli spalti sono arrivare le prime facce storte.   Fonte: Il Mattino

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