A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Como
Approfondimento su Napoli-Como
Il tecnico del Napoli Antonio Conte ieri sera si è ritrovato contro un suo vecchio pupillo, Cesc Fabregas, ora tecnico dei lariani.
Si è giocata ieri sera alle 18:30 presso lo stadio “Maradona” la gara tra il Napoli e il Como, valida per la settima giornata del campionato di serie A. Un match considerato molto interessante sia per i ragazzi di Antonio Conte, balzati in vetta dopo il successo sul Monza (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA), che per la neopromossa di Fabregas, in serie utile da ben quattro gare. E le aspettative sono state rispettate con una gara apertissima che si è conclusa col successo dei padroni di casa.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- La dedica: in conferenza pre-gara Antonio Conte è stato chiarissimo. “CA’ NISCIUN E’ FESS”. Il giochino a mettere pressione sul Napoli non ha presa sul tecnico salentino, fin troppo abituato al vento mediatico (in passato spesso anche a favore). Senza nascondersi, i partenopei non avranno mai obbligo di vincere ma solo di essere competitivi. Una dedica speciale a Giovanni Capuano, che appena 36 ore fa piangeva per la mancata convocazione di Lukaku in Nazionale. Gli hanno detto che anche Vlahovic resterà a Vinovo? Maledetti tweet che a volte arrivano e altre no…
- I record inutili: il mio mantra da sempre è quello di non impazzire dietro a record e obiettivi che lasciano il tempo che trovano. Pensare di non dover subire più neanche un gol e’ utopia. E dirò di più. Il rischio è di farsi prendere la mano in pieno stile Juventus che ha collezionato tre zero a zero consecutivi per non sbilanciarsi invece di andare a cercare la vittoria. Se proprio si vuole andare a caccia di guinness che sia magari sul numero di vittorie consecutive. Quelli si che servono…
- I quindici minuti: mi sarebbe piaciuto essere un magazziniere del Napoli (ma non un calciatore) per ascoltare il discorso di Conte ai suoi ragazzi nell’intervallo. Perché il primo tempo è stato bruttino assai e il Como avrebbe meritato di più. Ma nella ripresa la squadra partenopea aveva la stessa faccia e ferocia del suo allenatore. La metamorfosi si è vista soprattutto a centrocampo con la coppia Anguissa–Lobotka in forte difficoltà di fronte al palleggio ospite nella prima frazione. Ma nella ripresa i due soni stati devastanti cambiando di fatto la storia del match. Un anno fa avremmo mai vinto una gara del genere? La risposta è evidente!
- Ambrogio a’ Carogna: è proprio vero che chi è senza peccato scagli la prima pietra. C’è infatti un giornale dal colore tenue che anni fa dedicò prime pagine al famoso ultras napoletano “Genny a’ Carogna”, copertine mai avute neanche due anni fa durante la cavalcata verso il terzo scudetto. E da qualche settimana sempre questo quotidiano (che si vanta di essere “paladino” dello sport nazionale) sta subendo un duro colpo per le gravissime vicende riguardanti alcuni membri delle tifoserie organizzate di Inter e Milan. Chiariamoci subito: LA FECCIA È FECCIA E NON IDENTIFICA MAI ALCUNA TIFOSERIA!. Semplicemente scoprire che stavolta lo stesso giornale dedichi articoli sul tema solo da pagina 10-12 in poi, in una vicenda ancora molto lunga sulla quale resterò sempre garantista ma a cui indaga l’ antimafia, chiarisce tante cose. Credo che per quei giornalisti “liberi e imparziali” la punizione più grande sia già dover accettare che forse anche a Milano c’è qualche AMBROGIO A’ CAROGNA…
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore
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