L’INTERVISTA – Ferlaino al Il Mattino: “Conte ha qualcosa in più degli altri, è un vincente al cento per cento”

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Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli, ha parlato in un’intervista a Il Mattino, dove fra le altre cose si è soffermato sul nuovo allenatore Antonio Conte.

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«Conte? Mi piace moltissimo». L’uomo che ha scritto pagine e pagine di storia del Napoli ha sempre l’entusiasmo del giovane tifoso.
Corrado Ferlaino, il presidente dei primi due scudetti uscito dal calcio nel 2002, è tornato nello stadio dedicato a Maradona, il campione che acquistò 40 anni fa, soltanto una volta, nel 2021, su invito di De Laurentiis, per ammirare la statua di Diego donata da Stefano Ceci. Le partite le segue in tv. Tutte. Sempre. Con immutata passione.
Tutti pazzi per Conte perché ha riportato il Napoli al primo posto?
«Ha qualcosa in più degli altri, non è solo questione dei risultati. Vuole vincere e dedica tutto ciò che ha per questo obiettivo, coinvolgendo i giocatori. Si è visto nelle prime partite della stagione. I successi non vengono mai per caso».
Napoli primo, con Conte che dice: «Vogliamo fare sognare i tifosi». E il sogno è il quarto scudetto.
«Nel gruppo di Conte ci sono tanti giocatori che hanno vinto il terzo, poco più di un anno fa, proponendo un calcio strepitoso, apprezzato dovunque. Poi è accaduto qualcosa, che non si può attribuire alla sola partenza di un difensore come Kim. Bisogna tifare per il Napoli, sostenerlo in tutti i modi, ma anche essere consapevoli che nulla è scontato. Ad esempio, io alla vigilia del campionato del terzo scudetto non pensavo che la squadra potesse trionfare. Nell’estate successiva, al contrario, credevo che fosse possibile il bis perché il Napoli aveva perso un solo titolare e non era stato smantellato. E invece ha chiuso al decimo posto».
Conte le ricorda uno dei suoi allenatori?
«Io sono entrato nel calcio nel 1969 e ne sono uscito dopo 33 anni. I tempi sono cambiati. Se proprio devo fare un accostamento, penso a Bianchi. Puntiglioso come Conte. Però Bianchi era un po’ vincente e un po’ no mentre Conte lo è al cento per cento».
I napoletani si sono innamorati di lui nonostante il glorioso passato juventino.
«Credo che in Conte la tifoseria abbia visto il condottiero, l’uomo forte che potesse riportare il Napoli ad alti livelli. E poi il passato, nella vita di un calciatore o di un allenatore, non conta: un professionista si lega alla squadra in cui lavora e alla città in cui vive».
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