Nove gol in cinque giornate di campionato, cinque in due turni di Coppa Italia. Il Napoli di Conte affila il tridente e si affida ai suoi cannonieri. Che non fanno rima necessariamente con attaccanti. Il lavoro del tecnico leccese – alla ricerca spasmodica dell’equilibrio perfetto – sta cominciando a portare i suoi frutti. In tutti i reparti del campo. Oltre ad una difesa bunker ciò che salta agli occhi è la fcilità di trovare la rete da parte della squadra che si affida non solo ai suoi bomber, ma praticamente alla gran parte della rosa.
Numeri alla mano, dopo la manita rifilata ieri al Palermo nel secondo turno di coppa Italia al Maradona, la truppa azzurra è stata capace di mandare a referto quasi tutto il pacchetto offensivo di cui Conte dispone, senza escludere l’importante apporto da centrocampo e difesa. Reparti questi che pure si stanno rivelando efficaci e letali sotto porta. Al tempo. Delle 14 reti messe a segno finora dal Napoli tra coppa e campionato sono andati a segno praticamente quasi tutti gli attaccanti.
Fatta eccezione che per i soli Raspadori, Politano e Zerbin, infatti, tutti gli altri hanno brindato a quest’avvio di stagione con almeno una marcatura. Lukaku, Kvaratskhelia e Ngonge hanno già innescato la doppietta, con Neres e Simeone che pure hanno rimpinguato la compagnia del gol in attacco (otto reti in tutto del reparto offensivo).
Se a questi si aggiungono i sigilli dei centrocampisti McTominay e Anguissa e dei difensori Di Lorenzo (due reti) e Buongiorno il quadro è completo e i conti tornano. Il Napoli di Conte vanta il terzo migliore attacco del campionato ed è già riuscito a mandare in rete ben nove giocatori.