La Gazzetta dello Sport di stamane si sofferma sul match fra Juventus e Napoli, che andrà in scena a Torino questo pomeriggio. Nelle prime quattro giornate, bianconeri e azzurri hanno affrontato partite interlocutorie, se non agevoli. Como, Verona, Roma ed Empoli gli avversari della Juve. Verona, Bologna, Parma e Cagliari quelli del Napoli. Quello odierno sarà quindi il primo vero esame per entrambe: con un successo, ci sarebbe – almeno per una notte, in attesa dell’Udinese – la vetta della classifica. In caso di tre punti la Juve salirebbe in cima a quota 11. Il Napoli, vincendo, si arrampicherebbe a 12. Il pari avvantaggerebbe l’Inter, favorita nel derby contro il Milan, ma potrebbe esprimere lo stesso qualcosa sulla consistenza di due squadre avanti nelle rispettive ricostruzioni. La Juve viene dalla mediocrità di gioco e di risultati dell’Allegri-bis. Il Napoli riemerge dallo sfacelo del post scudetto. Motta in campionato è partito forte, con due vittorie, poi ha rallentato. Conte all’opposto ha debuttato male, sconfitto per 3-0 a Verona, ma ha recuperato con tre successi di fila.
Nel calcio di Motta, prima viene la messa in sicurezza, la posa delle fondamenta. Poi si attacca. I bianconeri in Serie A sono a quota zero gol subiti, l’unico è arrivato contro il PSV a tempo praticamente scaduto. Antonio Conte per anni ha scontato l’etichetta di allenatore difensivista, quasi in stile Trapattoni, del quale è stato giocatore proprio alla Juve, ma nel frattempo ha sperimentato e si è evoluto. Non esige il calcio di Guardiola, ma le sue squadre sanno attaccare. I tre gol presi contro il Verona sono stati quasi salutari, Conte ha rimesso a posto la fase difensiva e nelle successive tre giornate il Napoli ha contabilizzato una sola rete al passivo, contro il Parma al Maradona. Non ci aspettiamo che stasera Juve e Napoli vadano l’una all’assalto dell’altro. Mettiamo in conto una discreta fase di studio, immaginiamo che sia Motta sia Conte pensino che il primo che attacca rischia molto, se non tutto. A meno che un episodio o un errore non scardini lo 0-0 nel giro di pochi minuti. Lo scenario cambierebbe, l’inseguitore dovrebbe scoprirsi per rimontare. Ci sono le premesse per una partita a scacchi.