“1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Bordin, allenatore dell’Elbasani, già allenatore del Bologna, ex centrocampista di Napoli e Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Com’è questa nuova esperienza all’estero? Il calcio in Albania è in crescita?
“Decisamente sì. L’Albania è un contesto in crescita, il calcio è in espansione: qui sono arrivati anche altri italiani come Lerda ed Agostinelli. Sono contento di questa scelta, continuo ad imparare ed a fare esperienza. Si crede che altrove siano disorganizzati, ma invece c’è competenza, anche in Azerbaijan”.
Da quest’anno, per la serie A, i calciatori albanesi non sono più considerati extracomunitari: perché non si estende questa regola anche per le altre categorie? Sarebbe un buono sprone per i calciatori albanesi…
“Ci sono giocatori forti qui, anche nella mia squadra ci sono dei calciatori che possono continuare a crescere e possono competere tranquillamente in altri campionati”.
Grande prestazione del Bologna contro lo Shakhtar: meritava di più?
“L’esordio in Champions è stato emozionante ed il Bologna ha giocato veramente bene. In qualche situazione poteva girargli meglio, ma il pareggio è, tutto sommato, positivo: la società ha fatto molto bene e quest’approdo in Champions è più che meritato”.
Però, sembrano indeboliti…
“L’anno scorso hanno fatto un vero miracolo, oggi serve tempo, ci sono tanti giocatori nuovi e, soprattutto, c’è un allenatore nuovo: il tempo va dato soprattutto a lui”.
Thiago ha già dato un’identità alla Juventus?
“Partono dal basso, hanno palleggiatori ottimi a centrocampo. La vittoria contro il PSV è stata la prova evidente di come stanno andando bene, di come dall’inizio stanno cambiando il proprio atteggiamento. Però, anche per loro, serve tempo per assimilare a fondo i concetti nuovi”.
Anche nel Napoli si vede la mano di Conte?
“E’ un allenatore che vuole il massimo dai suoi giocatori, Lukaku è fondamentale per il suo gioco: il Napoli, in questo momento, è una squadra forte. Non ha l’impegno europeo, quindi ha più energie rispetto alle concorrenti. Conte ha ricreato l’entusiasmo che non c’era l’anno scorso”.
Juve-Napoli: chi la favorita?
“Stanno facendo bene entrambi. Il Napoli probabilmente è più fresco, visto che la Juve ha giocato la Champions. Può succedere di tutto: dipenderà dagli allenatori e, con due squadre così forti, anche dagli episodi. Con la mentalità che hanno queste squadre, giocare in casa o fuori casa, conta relativamente”.
Fra i due scozzesi neo arrivati c’è qualcuno che può rubare il posto ad Anguissa e Lobotka?
“Loro non si fermano mai perché vengono dal calcio inglese e sanno che non possono mollare. Sicuramente troveranno spazio, grazie alla buona gestione delle forze di Conte così tutti i giocatori sono pronti”.
Conte è il vero top player?
“Sicuramente sì. Abbiamo fatto il corso insieme a Coverciano, aveva delle idee innovative, particolari. Poi, quando giocava, era presente, resistente, e con la sua squadra è così. Se vuoi giocare ad alti livelli, che competono al Napoli, è l’allenatore ideale”.