Nove giocatori coinvolti in quel pezzo di grande calcio, oltre 20 passaggi per il gol
Il Napoli ha ritrovato l’anima: e a quello ci ha pensato Conte. E ormai pare proprio che abbia ritrovato il cervello e il cuore del centrocampo dello scudetto: Frank Anguissa e Stanley Lobotka. Regista e aiuto, due giganti domenica contro il Cagliari: dentro il gioco, dentro le azioni dei gol, sempre al centro dell’attenzione di una partita che tra il 64’ e il 65’ minuto ha probabilmente vissuto il picco più alto. Con il manuale dell’azione del 2-0: ventitré passaggi di fila – 23 – con due coast to coast, batteria, tromba, sax e voci di una jazz band che ha suonato calcio puro in quel gioco prolungato e senza interruzioni cominciato a ridosso dell’area del Napoli, con un anticipo di Di Lorenzo; proseguito nei pressi di quella del Cagliari; rientrato a casa base e poi ripartito fulmineo in verticale con l’ultimo scambio Anguissa, Lobotka, Di Lorenzo, Lukaku, Kvara-gol. Un agguato in piena regola in un minuto e quattro secondi di armonia e frenesia, gestione e ribaltoni da un capo all’altro del campo. Avanti, indietro, avanti in diagonale, orizzontale e verticale dal 64’23” al 65’27”. E in mezzo? Loro due: Lobotka tocca il pallone quattro volte, Anguissa invece cinque. Tre gli scambi tra loro, con l’ultimo sviluppo in verticale culminato nel gol di Kvaratskhelia.
CHE COPPIA
Nove giocatori coinvolti in quel pezzo di grande calcio – solo Mazzocchi e Rrahmani non entrano nell’azione – ma i perni del meccanismo sono stati i due centrocampisti centrali. «Una delle coppie più forti in circolazione», tanto per citare l’espressione usata da Conte nella prima conferenza a Dimaro, prima ancora di vederli insieme sul campo nel nuovo sistema. Pressoché inedito dopo anni di spartiti e compiti diversi, ma ormai sembra che abbiano cominciato a farci l’abitudine. I valori, del resto, sono notevoli per entrambi. Solo che nell’ultima stagione erano un po’ (troppo) appannati i riflessi e le motivazioni.
Fonte: CdS