Nuove grane a Diego Maradona, le ultime sull’ infinito processo
Scandalo in Argentina: ancora un rinvio del processo sulla morte di Diego
Uno scandalo. Non è soltanto l’Argentina ad interrogarsi sulla decisione del collegio giudicante del tribunale di San Isidro, località a nord di Buenos Aires, di rinviare per la seconda volta l’inizio del processo a carico di otto tra medici e infermieri accusati di omicidio con dolo eventuale per la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre di quattro anni fa. Inizialmente il processo sarebbe dovuto iniziare il 4 giugno, c’era poi stato lo slittamento al primo ottobre e adesso è stata fissata la data dell’11 marzo (prima udienza alle ore 9.30 presso il palazzo di giustizia in Calle Ituzaingo 340) perché tre imputati – il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e lo psicologo Carlos Angel Diaz – hanno chiesto un rinvio e l’infermiera Gisela Madrid ha ottenuto dal collegio giudicante del tribunale orale criminale (Maximiliano Savarino, Veronica Di Tommaso e Julieta Makintach), benché spaccato al suo interno, di essere sottoposta al giudizio di una giuria popolare.Il giudice Makintach ha espresso voto contrario su questa decisione che fa slittare ulteriormente il processo che deve accertare le responsabilità dell’équipe medica che avrebbe dovuto assistere l’ex capitano del Napoli dei due scudetti e dell’Argentina mondiale dopo l’operazione al cervello subita all’inizio di novembre 2020. «Non esiste alcuna ragione tecnica e giuridica per uno slittamento di cinque mesi», ha detto Makintach, citando Seneca («Niente è simile all’ingiustizia quanto il ritardo della giustizia»). I tempi di questo processo saranno lunghi per la convocazione di duecento testimoni, tra i quali i familiari di Maradona e il suo ultimo rappresentante Matias Morla. Vi saranno tre sedute a settimana, dal martedì al giovedì. Difficile ipotizzare la conclusione di un procedimento che è cominciato pochi mesi dopo il decesso di Maradona nello spoglio appartamento del Barrio St. Andres a Tigre, nella cintura urbana di Buenos Aires, quando i periti nominati dai pm del tribunale di San Isidro hanno consegnato una corposa relazione in cui accusavano medici e infermieri non soltanto di aver curato male un paziente complesso come Maradona ma anche di averne accelerato la fine.
L’accusa dei pm di San Isidro (Patricio Ferrari, Cosme Iribarren e Laura Capra) di omicidio con dolo eventuale è a carico di quei quattro sanitari e del medico coordinatore Nancy Edith Forlini, del coordinatore degli infermieri Mariano Ariel Perroni, dell’infermiere Ricardo Omar Almiron e del medico Pedro Pablo Di Spagna. Rischiano da 8 a 25 anni di carcere. Per nessuno degli otto è stato emesso un provvedimento cautelare in questi anni. Fonte: Il Mattino