Zola re dei due mondi, una carriera ricca di trofei. Dieci tra Italia ed Inghilterra

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   LA CARRIERA

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Chiamatelo il re dei due mondi del calcio, l’Italia e l’Inghilterra. Gianfranco Zola da Oliena (5 luglio 1966 la data di nascita) ha scritto pagine straordinarie per 21 stagioni da professionista passando dalla Nuorese alla Torres con cui sfiora una storica Serie B nell’88-89, prima che Luciano Moggi lo scopra e lo porti a Napoli per 2 miliardi, il passo determinante di una carriera da lì in costante ascesa. Chiusa con il sogno realizzato di mettere la maglia del Cagliari e di riportarlo in Serie A per giocare l’ultimo massimo campionato in Italia nel 2004-2005, salvarlo, e poi attaccare gli scarpini al chiodo.

I TRIONFI

Un po’ di numeri e trofei, raccolti in una carriera che gli ha visto indossare anche le maglie del Parma e del Chelsea (a Londra per sette stagioni): Zola chiude con 797 presenze e 238 gol, vestendo 35 volte la maglia azzurra con 10 reti.
Vince il secondo scudetto della storia del Napoli con Diego – a cui si legherà nel tempo con un rapporto forte, indissolubile – appena arrivato, mettendoci dentro 18 presenze e 2 gol: è il primo, indimenticabile trionfo della sua carriera.
Con gli azzurri alzerà anche la Supercoppa italiana nel 1990. poi la Supercoppa Uefa a Parma nel 1993, la Coppa Uefa nel 1994-95, sempre in Emilia, e il tris in gialloblù si chiuderà con la Coppa delle Coppe del 1997-98.
Al Chelsea conquisterà due coppe d’Inghilterra (’97 e 2000), un’altra Supercoppa Uefa (1998), una Coppa di Lega (1998) e una Charity Shield nel 2000. Ma soprattutto verrà insignito nel 2004 dalla Regina Elisabetta da baronetto, come Ufficiale onorario dell’ordine dell’impero britannico: per tutti Sir Zola.
Da allenatore ha guidato West Ham, Watford, tre mesi il Cagliari da gennaio a marzo del 2015), l’Al-Arabi e per una parentesi di quattro mesi (dicembre 2016-aprile 2017) il Birmingham. Zola ha un posto nella Hall of Fame italiana e in quella britannica. Da febbraio del 2023 è vice presidente della Lega Pro.
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