Lukaku ha appena concluso le visite di rito. Il belga lascia sorridente Villa Stuart: in direzione Napoli.
Napoli freme per Romelu Lukaku Bolingoli, il nuovo attaccante azzurro pronto a fare nuovamente coppia con Antonio Conte e a far dimenticare in fretta le orme di Victor Osimhen, di cui raccoglierà l’eredità napoletana.
Il belga sposa il progetto Napoli, il terzo italiano della sua carriera dopo Inter e Roma. Una carriera vissuta a cavallo tra tre Paesi: il Belgio, dove ha cominciato, l’Inghilterra che ha conosciuto bene e, appunto, la Serie A.
Dal Congo al Belgio
La famiglia Lukaku si trasferisce in Belgio dal Congo nel 1990. La situazione di grande instabilità del Paese – alle prese con l’insediamento del Generale Mobutu e una guerra civile pronta a scoppiare – convince Roger e Adolphine a spostarsi in Belgio, Paese di cui lo stesso Congo era colonia. Saranno tanti quelli che opereranno lo stesso viaggio alla ricerca di una vita migliore.
In Belgio nascerà Romelu nel maggio del 1993. E comincerà la sua carriera: prima con il Lierse, poi con l’Anderlecht che lo acquista a 13 e con cui fa tutta la trafila delle giovanili fino al primo contratto da professionista a 16 anni. Al suo primo anno in prima squadra, nel 2009/10, trascina da capocannoniere del campionato i suoi al titolo nazionale.
L’Inghilterra
Nel 2011 il Chelsea non se lo farà sfuggire: lo acquista dal Belgio e lo inserisce immediatamente in prima squadra. Per Lukaku, però, lo spazio sarà minimo. Si trasferisce in prestito prima al Wba e poi all’Everton. Farà bene soprattutto ai Toffees che così decidono di acquistarlo definitivamente dal Chelsea per una cifra intorno ai 35 milioni di euro.
Con l’Everton Lukaku giocherà per tre stagioni segnando oltre 50 gol e attirando su di sé le attenzioni dei maggiori club d’Europa. A spuntarla sarà il Manchester United, che lo acquista nel 2017 per la cifra record di 85 milioni. A Old Trafford, però, non andrà come sperato: segna 28 gol in due anni e non convince dirigenza e tifosi di uno United già in caduta libera.
Ecco Conte
A puntare su di lui però sarà Antonio Conte, che lo aveva già conosciuto negli anni in cui allenava e vinceva con il Chelsea in Premier League. Lukaku si trasferisce all’Inter nell’estate del 2019 per 75 milioni di euro, cifra da capogiro per la Serie A.
La coppia con Conte è d’oro: al primo anno falliranno l’obiettivo scudetto, centrato però un anno più tardi. In due stagioni con l’Inter segnerà 50 gol diventando l’attaccante più decisivo della Serie A e di nuovo tra i migliori in Europa.
Di nuovo Blues
Ecco perché quando il Chelsea bussa di nuovo alla sua porta non sa rifiutare: serviranno 113 milioni di euro per strapparlo all’Inter nell’estate del 2021. Ma la seconda volta sarà anche peggio della prima: segna appena 8 reti in un Chelsea già in caduta libera e non riuscirà a rialzare le sorti del club.
Comincia il calo della sua carriera: cercherà nuovamente gloria all’Inter, in prestito, ma senza troppa fortuna e con una Champions mancata in finale. Lo scorso anno, invece, si trasferisce ancora in prestito alla Roma: 21 gol stagionali che non sono bastati però a raggiungere la Champions League o vincere l’Europa League.
La povertà
Quella di Romelu Lukaku non è stata delle più facili. La carriera del padre Roger non spiccò mai il volo in Belgio e la famiglia ha vissuto per anni alla soglia della povertà.
«Mia madre allungava il latte con acqua. Dovevamo prendere in prestito il pane e la doccia la facevamo raccogliendo l’acqua al fiume» racconterà lo stesso Lukaku anni dopo in una intervista.
Il calcio da sempre
Papà Roger è stato un calciatore affermato in patria, giocando anche con la nazionale dello Zaire le qualificazioni al Mondiale Usa ’94 e in Coppa d’Africa.
Il suo passaggio prima in turchia e poi in Belgio, però, non diede i risultati sperati in termini di carriera.
Lukaku ha raccontato che nei suoi primi anni di carriera ha spesso dovuto usare le stesse scarpette da calcio del papà perché la famiglia non poteva permettersi due diverse paia. Nel 2013 Roger è stato anche arrestato per maltrattamenti.
Anche il fratello Jordan è calciatore (visto in Italia con la Lazio) così come il cugino Boli Bolingoli-Mbombo, calciatore belga oggi allo Standard Liège e con un passato tra Celtic e Rapid Vienna
La stregoneria
Uno degli episodi più singolari della carriera di Romelu Lukaku riguarda i giorni in cui si concretizzava la cessione dall’Everton.
Pronto a firmare il rinnovo con i Toffees, infatti, Lukaku fu avvertito da mamma Adolphine di essere stata vittima di un rito voodoo durante un pellegrinaggio in Africa e di firmare per il Chelsea per il bene di tutti. Alla fine Romelu scelse di andar via, ma allo United, sfidando anche la stregoneria.
Fonte: Mattino.it