Il Napoli torna al successo al Maradona dopo 175 giorni: vittoria importante che ridà fiducia all’ambiente

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175 giorni dopo l’ultima volta, contro la Juventus il 3 marzo, il Napoli è tornato al successo al Maradona. L’ha fatto in modo convincente, con un netto 3-0, contro il Bologna di Vincenzo Italiano. Una vittoria importante per i ragazzi di Antonio Conte che ridà fiducia all’ambiente dopo la batosta di Verona.

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Un trionfo significativo considerando che il tecnico salentino ha dovuto fare, ancora una volta, a meno dell’attaccante titolare per questa stagione.
Romelu Lukaku si avvicina sempre di più a vestire la maglia azzurra, ma restano da risolvere i soliti nodi legati ai diritti d’immagine. L’accelerata per il belga c’è stata negli scorsi giorni quando, nella serata di venerdì, è stato raggiunto l’accordo con il Chelsea per una cifra intorno ai 30 milioni di euro.
Affondo arrivato nonostante il futuro ancora incerto che aleggia intorno a Victor Osimhen. L’attaccante nigeriano, ormai fuori dai piani dei partenopei, nelle ultime ore è stato approcciato concretamente dall’Al-Ahli. Il club saudita ha messo sul tavolo di De Laurentiis un’offerta intorno ai 65-70 milioni di euro. Cifra che il patron sarebbe disposto ad accettare, ma a mettersi di traverso fino a questo momento, è stato il nigeriano.
Il classe 1998, infatti, ha posto due condizioni per lasciare il capoluogo campano: un trasferimento a titolo definitivo e l’inserimento di una clausola rescissoria – che non convince l’Al-Ahli – all’interno del suo contratto con i sauditi che gli permetterebbe di liberarsi facilmente nei prossimi mesi qualora venisse pagata la cifra pattuita con il club arabo.
Osimhen nel frattempo attende speranzoso un’offerta dal Vecchio Continente, magari il Psg con cui aveva trovato un accordo di massima a luglio, prima di valutare concretamente di lasciare il calcio che conta per trasferirsi in Saudi Pro League. Il tempo per il nigeriano, però, stringe. In Europa il gong che sancirà la fine del mercato suonerà nella serata di venerdì mentre per quello arabo ci sarà tempo fino al 6 ottobre.
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