È toccato ad Aurelio De Laurentiis sbrogliare la matassa Lukaku. Già qualche giorno fa il presidente azzurro, attualmente in vacanza alle Eolie ma di rientro a Napoli (sarà poi con la sua barca nel Golfo) aveva dato al ds Giovanni Manna il via libera per trattare l’attaccante belga senza la contemporanea uscita di Victor Osimhen. Il presidente, però, si aspettava una trattativa favorevole: il Napoli ha offerto 25 milioni, provando a impostare l’affare sul prestito con obbligo di riscatto.
L’obiettivo era di pagare Lukaku tra un anno, sperando che nel frattempo arrivasse la Champions e la cessione di Osimhen, il tesoro ambulante azzurro. E invece niente da fare: nemmeno alzare l’offerta a 30 milioni (5 per il prestito oneroso e 25 per l’obbligo) hanno indotto il Chelsea a dire sì. Il club inglese era fermo sulla richiesta iniziale dei 43 milioni della clausola di Lukaku, aprendo poi a uno sconto, ma solo per una cessione a titolo definitivo.
E infatti la richiesta del Chelsea è diventata di 30 milioni netti, senza altre soluzioni. Il ds Manna, in Inghilterra da mercoledì, non ha potuto fare altro che prenderne atto. Ci voleva il via libera definitivo di Aurelio De Laurentiis, che ha dato mandato di procedere. Un grosso sacrificio: il Napoli spende 30 milioni per l’acquisto di un 31enne. Mai accaduto nell’era aureliana e sicuramente contro ogni politica del club azzurro. Era l’unico modo per accontentare Conte, soprattutto evitando di andare incontro agli ultimi giornidi mercato. Il club azzurro vuole vederci chiaro sulle condizioni del giocatore, con visite mediche approfondite che vanno fatte con calma. Si parla anche di bonus, che dovrebbero essere relativi a una futura rivendita. La percentuale sarebbe alta, fino a 15 milioni. Teoricamente si sfiorerebbero i 43 milioni della clausola, che potrebbe perfino essere superata.
L’idea del Napoli, evidentemente, è di provare a cedere Lukaku tra un anno, se avrà mercato. Probabile che l’attaccante abbia un canale aperto con l’Arabia, sfruttabile tra un anno e che ha aiutato il Napoli a portare il giocatore a casa. La percentuale di rivendita è stata decisiva per chiudere l’operazione, visto che il Chelsea ha fatto muro. Resta un’operazione complessa, che richiede un sacrificio economico anche per l’ingaggio. Il colosso ex Roma firmerà un contratto di tre anni, quindi fino al 2027, a 6.5 milioni a stagione.
Ingaggio quasi ridotto rispetto agli 11.5 che percepisce al Chelsea, ma anche più basso dello stipendio che hapreso alla Roma lo scorso anno, quando giocò alla corte di Mourinho e poi De Rossi. Per il belga l’ingaggio fu di 7.5 milioni più bonus. Tutto pronto per le visite mediche, con Lukaku che è atteso a inizio settimana a Villa Stuart, forse già lunedì. Da capire se sarà in condizioni di essere subito disponibile.
Di fatto non si allena in gruppo da quasi due mesi, ossia gli ultimi Europei. In queste settimane, mai integrato dal Chelsea, si è allenato da solo. Avendo un accordo già da tempo con il Napoli (risalente allo scorso luglio) ha seguito un programma personalizzato, curato dallo staff di Antonio Conte. Questo, però, non significherà che Lukaku sarà subito in grado di giocare. Situazione da valutare. Intanto il Napoli si prepara a chiudere anche per Billy Gilmour. Anche in questo caso il ds Manna preme: accordo per 18 milioni bonus inclusi. Altra operazione onerosa: Manna vuole tornare da Londra col doppio colpo. Per un eventuale altro acquisto si valuterà la situazione di Osimhen, che senza Lukaku potrebbe di nuovo interessare al Chelsea, che lo aveva già chiesto in prestito.