Napoli – Le parole di Conte prima e dopo Verona hanno fatto bene alla squadra?

Napoli - Le parole di Conte prima e dopo Verona hanno fatto bene alla squadra?

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Al suo esordio in Serie A il Napoli ha deluso rimediando una cocente sconfitta per 0-3 in casa del Verona. Prima e dopo la disfatta il tecnico Antonio Conte ha rilasciato delle dichiarazioni che sono suonate molto preoccupanti.

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Le preoccupazioni di Conte: un calciomercato bloccato

Prima della sfida di Verona le parole di Antonio Conte in conferenza stampa hanno sorpreso tutti sotto numerosi aspetti. Prima di tutto il tecnico pugliese ha parlato molto chiaramente della situazione relativa al calciomercato, definendolo “bloccato”.

Insomma, se la delusione di Conte per l’andamento del calciomercato è apparsa evidente sin da prima dell’incontro col Verona (facendo da perfetto preludio alla sconfitta degli azzurri), una domanda sorge spontanea: chi gestisce il mercato azzurro?

Durante la sua conferenza stampa di presentazione a luglio, fu lo stesso Antonio Conte a rivendicare il suo ruolo di manager alla inglese, decisore delle future trattative del club azzurro in entrata ed in uscita.

In tal senso bisogna interpretare la scelta di tenere fuori dal progetto sin da subito diversi calciatori, partenti o destinati alla partenza: Lindstrom, Ostigard, Folorunsho, Gaetano, Cajuste, Natan, Zerbin, Mario Rui e Osimhen.

Questa scelta ha portato il Napoli a presentarsi a Verona senza delle vere alternative a centrocampo, escludendo i due giovani della primavera Coli Saco e Iaccarino.

Alla luce dei problemi evidenziati dallo stesso Conte, chi sta sbagliando strategia? Lui o la società? Chi sta gestendo il calciomercato del Napoli? Chi ne sta indirizzando le scelte? A questa domanda bisognerebbe trovare una risposta chiara e precisa.

Il Napoli di Conte: una situazione peggiore delle attese

Sempre nella conferenza stampa pre-partita Antonio Conte ha spiegato che si si sarebbe aspettato di dover fare i conti con una situazione migliore di quella che ha trovato a Napoli. Ha anche aggiunto che si aspettava delle sorprese positive dai suoi uomini ma che ha fatto fatica a trovarle.

Conte ha poi spiegato ai tifosi che il Napoli sarà destinato ad incontrare grandi difficoltà e che per completare la rifondazione ed essere competitivi ci potranno volere 6 mesi come 3 anni.

La responsabilità della sconfitta

Dopo l’umiliante 3-0 contro il Verona Antonio Conte si è presentato in conferenza stampa chiedendo scusa ai tifosi. Nella sua analisi la mancanza di reazione dei suoi uomini di fronte alla prima difficoltà ha portato irrimediabilmente alla sconfitta.

Conte ha inoltre ribadito che qualora fosse necessario trovare un responsabile della debacle, questo responsabile andrebbe individuato in lui stesso. Insomma, una completa assunzione di responsabilità.

Le parole di Conte hanno fatto bene alla squadra?

Veniamo ora al succo della nostra analisi: la strategia comunicativa utilizzata Antonio Conte è stata utile o deleteria per la squadra?

La rosa a disposizione è certamente ridotta all’osso, sia per conclamati ritardi di mercato, sia per la scelta forse troppo frettolosa di privarsi degli elementi in esubero.

Il Verona, avversario del Napoli, ha giocato con una squadra molto diversa rispetto a quella dello scorso anno. Lo stesso allenatore dei veneti ha ammesso che prima della sfida contro il Napoli non conoscesse nemmeno lui Livramento e Mosquera.

Oltre alle carenze di organico il Napoli ha dovuto fare a meno anche di Alessandro Buongiorno, con Juan Jesus che ha preso il suo posto in difesa. Perché non è stato utilizzato Rafa Marin? Il difensore spagnolo ha svolto tutto il ritiro con il Napoli, perché questa bocciatura?

Se invece di Buongiorno si fosse infortunato uno tra Lobotka e Anguissa, il Napoli avrebbe dovuto far esordire Iaccarino o Coli Saco in Serie A.

Probabilmente Antonio Conte ha parlato come ha parlato prima della sfida contro il Verona per presentare ai tifosi la situazione nel modo più onesto possibile. Siamo però sicuri che il suo atteggiamento non abbia fatto perdere fiducia ed entusiasmo alla squadra?

Le parole di Conte potrebbero in effetti aver creato un alibi in calciatori che già nella passata stagione avevano fatto grande fatica a buttare il cuore oltre l’ostacolo, al contrario di quanto avveniva nella stagione dello scudetto. Una delle differenze principali tra quel Napoli vincente ed il Napoli di oggi è certamente l’atteggiamento, l’entusiasmo che prima c’era ed oggi è scomparso.

Una cosa è certa, sarà senza dubbio necessario che tecnico e società si confrontino per ritrovare la retta via ed evitare ai tifosi azzurri altre prestazioni come quella di Verona.

 

 

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