Tutti, soprattutto Conte, si aspettano che Frank Zambo Anguissa torni ad essere il centrocampista dominante che si è ammirato nella stagione dello scudetto. Scrive il CdS: “Non può essere quello dell’anno scorso […] non è nemmeno quello visto il 10 agosto contro il Modena in Coppa Italia nell’esordio stagionale. Appannato, in confusione, per nulla reattivo. Ed è stata una spiacevole sorpresa, perché del resto Anguissa aveva fatto tutto il ritiro dal primo giorno di Dimaro vista l’assenza di impegni con il Camerun. Alla prima occasione ufficiale, però, la sua prestazione è stata troppo deludente, forse per il sistema con i soli due centrocampisti centrali a cui non era più abituato, forse, più probabilmente, per un ritardo di condizione che per uno come lui, grosso e imponente, in fin dei conti può risultare normale. A Verona, domenica pomeriggio, non ci sono più scuse. Lo stesso Anguissa è consapevole dell’importanza di cominciare con il piede giusto il campionato della rivoluzione. Del resto, anche volendo, non ci sono alternative che possano insidiare la sua titolarità al Bentegodi. Deve giocare lui con Lobotka a centrocampo vista la coperta troppo corta che s’è venuta a creare con il mercato”