Napoli, primi campanelli d’allarme. Le parole di Conte su un mercato che non decolla
Il Mattino oggi in edicola si concentra sul Napoli, reduce dal passaggio del turno in Coppa Italia battendo il Modena soltanto ai tiri di rigore ed atteso dall’esordio in Serie A sul campo del Verona domenica prossima. Al fischio finale della sfida contro gli emiliani, Antonio Conte si è soffermato sul mercato in entrata, che ruota attorno alla cessione di Victor Osimhen: «Abbiamo un limite di ingaggio, un limite sui costi dei cartellini e pure chi non vuole venire perché non c’è l’attrattiva dell’Europa. Non sono tutti come me che ho accettato con entusiasmo».
Nelle parole del tecnico salentino si percepisce quindi un primo campanello d’allarme, dovuto all’immobilismo sulle trattative e all’assenza di molti giocatori richiesti in rosa, che invece risulta essere ancora ingolfata dagli esuberi. Ridurre il gap dalle altre big che lotteranno per un posto in Champions League, a detta del quotidiano, sarà molto difficile ed il solo ingaggio di Antonio Conte non può bastare.
E’ quasi impossibile non dare ragione all’ex allenatore del Tottenham: le decisioni sul mercato dei prossimi giorni possono spostare l’ago della bilancia e delle aspettative.
Conte che ha aspettato sin troppo: «Io sto aiutando il club ad individuare certi giocatori alla luce dei parametri. Io faccio il mio sul campo, il club faccia il suo». Non sono turbolenze le sue. Ma chiarimenti sulla situazione a meno di una settimana dall’esordio stagionale. Troppi nodi da risolvere in precedenza si sono invece trascinati fino ai giorni nostri, a partire dalla vicenda Osimhen (da capire cosa ne sarà del nigeriano, se lavorerà con la squadra oppure separato dal resto del gruppo).
Già durante i ritiri di Dimaro e Castel di Sangro, Conte ha ribadito nei diversi summit di mercato la necessità di arrivare alla prima di campionato al completo. Ovviamente, lui ha fiducia nel club e in De Laurentiis ma quello che ha fatto intendere sabato notte è che siamo ancora davanti a un cantiere aperto: «È stato un bel bagno di realtà».