Napoli, in ritiro cresciuta a dismisura la vendita del merchandising: i dati

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«Napoli vive un nuovo rinascimento, Napoli è una città a colori in un Paese dove tante cose sono in bianco e nero. La filmografia che descriveva Napoli come l’inferno è superata dalla visione di bellezza pura e assoluta. Se il New York Times dice che è il posto al mondo dove si mangia meglio, se il 99,9 per cento delle strutture alberghiere è pieno ogni giorni, diventa più agevole convincere i brand global a venire a investire nel club di calcio che ne è il simbolo».

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Parola di Tommaso Bianchini, chief revenue officer, che ha il compito di trasformare le visioni futuristiche di Aurelio De Laurentiis in realtà. Ecco allora – secondo Il Mattino – Msc Crociere, Coca Cola, EA7, Ebay, Ea Sports e tanti altri, unitamente ai numeri da record nella vendita di tutti i capi d’abbigliamento riconducibili alla SSC Napoli in vendita negli store di Dimaro e in Abruzzo. Ad esser richieste non soltanto le maglie da gioco, ma anche i kit d’allenamento e le polo da passeggio. Sotto il marchio Armani, lo stesso brand che accompagna l’Italia alle Olimpiadi o la Nazionale all’ultimo Europeo.

Una realtà parallela rispetto a quella degli azzurri sul campo, reduci dal deludente decimo posto della scorsa stagione. Ammonta infatti a 120 milioni la cifra di proventi extra calcio (merchandising, biglietteria, marketing, accordi digitali e così via) realizzati nell’ultimo anno, come testimoniano i dati del bilancio 2023.

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