C’era tanto lavoro da fare per risollevare le sorti di questo Napoli. Antonio Conte lo sapeva prima di sposare la causa azzurra, il decimo posto dello scorso anno non è andato giù a nessuno. Specialmente dopo la vittoria dello scudetto. Il primo passo in avanti è il ritrovato entusiasmo della piazza, perché il cambio in panchina ha portato già qualcosa di diverso. Si respira un’aria nuova. Risposte positive arrivano dall’atteggiamento, perché nei due ritiri tra Dimaro e Castel di Sangro la squadra ha seguito passo dopo passo il mister e si sono visti i frutti anche nelle amichevoli disputate. 4 vittorie nelle prime 4, 12 gol segnati e nessuno subito. Quest’ultimo è un dato importante, la fase difensiva andava risistemata. E così è parso essere, anche se ieri c’è stata la prima sconfitta per mano del Girona con due reti subite.
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COSA NON È PIACIUTO – Ko per 2-0, che non deve far pensare che tutto sia da buttare. Almeno quanto raccolto fino all’ultimo test. Certo è che Conte non è stato soddisfatto. Per il risultato, per la prestazione, per i concetti non espressi come ci si aspettava. Il suo Napoli è apparso un po’ scarico e soprattutto non ha preso iniziativa, lasciando quasi sempre il pallino del gioco al Girona. Conte vuole di più, non siamo ancora ai livelli che desidera e sa che c’è molto lavoro da fare. Per farsi trovare pronti, a partire dalla Coppa Italia, in programma tra 6 giorni al Maradona contro il Modena. Ieri non ha fatto sentire la sua voce, per la prima volta non ha parlato in un post partita, ma si percepiva già dalla panchina l’insoddisfazione.
OSIMHEN E IL MERCATO – Conte vuole di più anche dal mercato. Perché c’è un tema molto delicato che tiene tutto in sospeso. È quello che vede Victor Osimhen al centro di tutto. Si allena in gruppo a tratti ma non prende parte alle amichevoli. Intanto, fino a quando non uscirà lui, non potrà entrare Lukaku. Il tecnico si ritrova con la situazione centravanti bloccata, anche Simeone è in uscita e si affida così a Raspadori. Che non ha le caratteristiche del 9 puro, fisico, come piace a lui. Conte chiede una mossa, accelerare i tempi. Non solo per il centravanti: aspetta Gilmour, aspetta le novità in entrata e in uscita. Ora Antonio Conte ha fretta.