A un certo punto, nell’ultimo weekend del ritiro in Val di Sole, Victor Osimhen ha cominciato a vedere la Torre Eiffel dalla finestra della sua stanza d’albergo a Dimaro: e invece, erano le Dolomiti. Al massimo, volando un po’ con la fantasia, gli Appennini che inchiodano l’Alto Sangro come la cornice di una fotografia. Un’immagine sbiadita che negli ultimi giorni ha ripreso colore, corpo, realtà: a oggi, per il livello della storia tra il Napoli e il Paris Saint-Germain, Osi farà parte della compagnia che giovedì partirà dal centro sportivo di Castel Volturno per raggiungere l’Aqua Montis di Roccaraso, il quartier generale della squadra per la seconda fase della preparazione, in programma fino al 9 agosto a Castel di Sangro. Diciamola tutta: l’assenza di Osimhen nell’amichevole di sabato contro il Mantova, apparentemente senza un motivo di carattere fisico a differenza di Cajuste, è parso un segnale, un indizio di mercato molto chiaro, ma l’accordo tra i club non c’è ancora. Questione di cifre: i francesi non hanno intenzione di pagare la clausola da 130 milioni e anzi vogliono lo sconto; il Napoli è aperto a trattare ma non ad allontanarsi troppo dai parametri e una chiave sarebbe Lee Kang-In come parziale contropartita. Ma il Psg non vuole perdere il coreano. Un guerra di nervi, una partita a scacchi. Un film: ancora 48 ore (al ritiro) .