Il veleno nella coda. Una rissa tra qualche giocatore dell’Uruguay (tra questi anche il cursore di fascia del Napoli, Mathias Olivera) ed alcuni tifosi della Colombia a fine partita ha fatto passare in secondo piano la semifinale di Coppa America che ha visto staccare il pass alla Colombia (in inferiorità numerica) che affronterà l’Argentina di Messi lunedì prossimo in Florida per il titolo. La formazione allenata da Bielsa non è riuscita a sfruttare l’uomo in più per recuperare la rete di Lerma che ha deciso l’incontro.
A fine partita, purtroppo, è andato in scena un altro “match” ben poco edificante che ha visto protagonista, Darwin Nunez. L’attaccante del Liverpool e della nazionale uruguagia si è fiondato sulle tribune del Bank of America Stadium in Carolina del Nord per difendere i suoi familiari e quelli degli altri compagni di nazionale, secondo la versione che ha poi dato il compagno di squadra, Gimenez. Sembrerebbe che alcuni facinorosi avessero invaso il settore riservato alle famiglie dei giocatori dell’Uruguay, scatenando il panico.
Nunez a fine gara ha prima lanciato una sedia per la rabbia e poi ha scavalcato le recinzioni ed è andato a muso duro contro i supporter colombiani. Dalle parole ai fatti il passo è stato breve: spintoni, pugni e calci con le immagini che hanno subito fatto il giro del web, diventando ben presto virali. L’attaccante è stato subito “spalleggiato” da alcuni tifosi e la rissa è stata inevitabile. Nel parapiglia generale sono finiti pure altri giocatori dell’Uruguay che erano intervenuti al fianco del compagno. Tra questi anche Mathias Olivera che inizialmente si era limitato ad andare a muso duro nei confronti della frangia avversaria, salvo poi essere coinvolto in prima persona nella zuffa.
Il capitano dell’Uruguay José María Gimenez ha provato a spiegare l’accaduto. «Hanno travolto le nostre famiglie – ha detto il difensore – È stato un disastro. Le nostre famiglie erano in pericolo. Siamo dovuti salire sulle tribune per aiutare i nostri cari, i nostri bimbi. La polizia si è fatta vedere soltanto dopo mezz’ora. Le nostre famiglie hanno sofferto perché qualcuno ha bevuto un bicchiere di troppo e non è in grado di reggere l’alcol e si è comportato senza dignità».
A fargli eco, il presidente della federazione Uruguaiana, Ignacio Alonso. «I nostri giocatori sono andati a proteggere le loro famiglie. Sono state reazioni istintive, da padre, marito, fratello e da figlio».