Lo stadio Maradona sarà rifatto e probabilmente più in fretta dei tempi chiesti dalla Uefa. I progetti – riporta il quotidiano Il Mattino – saranno più di uno e il Napoli li presenterà a breve, di certo entro l’anno. Lo strumento per trasformare l’impianto è stato già definito: si tratta del “diritto di superficie” così come rivisitato nella legge sugli stadi varata a settembre dell’anno scorso dal Governo. Dunque non una convenzione, ma una concessione fino a 99 anni full del bene immobiliare.
Che stesse maturando qualcosa di grosso lo si è capito giovedì quando il sindaco Gaetano Manfredi ha lasciato all’improvviso i lavori dell’Anci sul Pnnr nello scenario dell’Auditorium di via della Conciliazione – con vista Cupolone – per scattare verso Palazzo Chigi.
È bastato seguirne le tracce per arrivare nelle vicinanze delle stanze del ministro dello Sport Andrea Abodi. A quel punto non ci voleva un mago per capire che si stava parlando del Maradona e dei lavori in vista di Euro 2032. Il resto è storia nota e si chiama dialogo istituzionale in nome di Napoli. Un patto uguale a quello fatto con il ministro Raffaele Fitto che ha fruttato 1,2 miliardi per Bagnoli è di fatto cosa concreta da poche ore.
Potremmo chiamarlo modello Maradona dove Comune e Governo non metteranno però soldi, a quelli ci deve pensare De Laurentiis, ma sinergie istituzionali e super agevolazioni fiscali da parte dell’esecutivo nazionale che valgono per il numero uno quanto la moneta sonante. E in prospettiva molto di più. Il Presidente – giova sottolinearlo – è perfettamente al corrente della situazione, ha fatto le sue mosse e messo in campo le sue conoscenze che sono al massimo livello nel Governo e si sta muovendo di conseguenza accelerando sulla stesura dei progetti, del resto è anche per la Società l’ultima occasione a buon mercato per avere uno stadio all’altezza e di rango internazionale.
Post precedente
“Victor vorrebbe andare in Premier e vincere il pallone d’oro”
Potrebbe piacerti anche