Michael Folorunsho, ieri, nel ritiro della Nazionale, parlava al mondo della gara con la Spagna. Indossa la maglia dell’Italia e fino allo scorso anno nessuno sapeva chi fosse. Perché ha 26 anni, non è una stellina, ma uno che ha fatto gavetta: Bari, Reggina, Pordenone. Ora, il centrocampista del Napoli che Cristiano Giuntoli pagò un milione dal Francavilla, è stato chiamato da Spalletti dopo che il ct lo ha visto all’ opera al Verona e dopo due ritiri precampionato in maglia partenopea. Sono cinque anni che va in prestito. Le sue prole da Il Mattino: «Ma non mi dispero, se il mio momento è arrivato adesso, vuol dire che questo era il mio destino», dice sornione. È il Verona ad averlo portato qui. E Antonio Conte ha già fatto sapere che vuole averlo con sé. Certo, ha 26 anni: sembrava non dover nascere più e invece eccolo qui. «Penso che ogni calciatore deve affrontare il proprio percorso, io sono fiero di ciò che ho fatto e non lo cambierei. Prima tante persone hanno pensato che non ero pronto (probabilmente il riferimento anche a Garcia, a Gattuso e forse anche allo stesso Spalletti che invece poi lo ha convocato con l’Italia ndr), ma io ho continuato a lavorare per essere pronto a queste sfide. Ci sono tanti che arrivano prima, ma evidentemente per me era giusto arrivare ora. È un percorso che dedico a mia mamma, la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto».