Al Maradona, Geolier: il fenomeno che funziona
Ultimo, Negroamaro, ma l’estate in musica al Maradona non è ancora finita. Dal 21 al 23 giugno ci sarà, nel tempio calcistico della città, il tanto atteso concerto di Geolier. Tre date che, nel giro di poco tempo, sono andate sold out. I suoi concerti sono veri e propri spettacoli, con tantissimi ospiti del panorama musicale italiano. Geolier in pochi anni ha raggiunto una popolarità impressionante. Ha esordito nel 2018, mettendo in rete su youtube il suo brano più celebre: “P Secondigliano” (Feat Nicola Siciliano). Dopo l’esordio non si è più fermato. Con fermezza e determinazione ha inseguito il suo sogno, cioè diventare rapper con il suo freestyle. A distanza di 6 anni, nonostante le tantissime critiche ricevute, è riuscito ad aggiudicarsi vari dischi d’ oro e di platino e, quest’anno, ha persino partecipato al festival di Sanremo classificandosi al secondo posto. Fa discutere, Geolier. Eppure funziona. Funziona perchè non urla, ma parla in maniera confidenziale, funziona perchè racconta spesso di una vita grigia in cui si resta impigliati, funziona perchè usa il napoletano della gente. Funziona perchè è, piaccia o non piaccia, specchio dei tempi. Funziona perchè non ha la faccia da duro, perchè non inneggia alla sua periferia, la filtra e non prende posizione. Criticare Geolier è facile, magari bisognerebbe chiedersi perchè piace (e tanto) a chi di Secondigliano non è. E’ questa la vera domanda. Al Maradona per alcuni sarà il primo concerto, altri invece ne avranno visti tanti, ma sicuramente l’ emozione sarà uguale per tutti. La cornice dell’ impianto di Fuorigrotta, illuminata da tanti riflettori, impallidirà nel momento in cui le torce dei cellulari di oltre settantamila ragazzi si accenderanno e la musica avrà inizio.
Ludovica Raja