A Radio Crc nel corso della trasmissione “Calciomania” di Massimo D’Alessandro è intervenuto Pierpaolo Petino, giornalista:
“Antonio Conte è in grado di dare la propria identità alle squadre, ma non credo sia un grande allenatore. Conte ha avuto la fortuna di allenare la Juventus in quei 3 anni a Torino, una squadra però che vince dentro e fuori dal campo, l’Inter pure era una squadra ben assemblata, ma non ha mai lasciato traccia per il suo gioco. Non è uno di quegli allenatori che ti fa stropicciare gli occhi per cui ha bisogno di una squadra che lo segua. Durante il ritiro non dimentichiamo che lasciò la squadra perchè non ebbe i giocatori richiesti per cui ha bisogno di un ambiente favorevole.
Sta girando una foto di Conte con un finanziere, quella foto è stata scattata a Torino, questo per dire che con l’IA potrei anche pubblicare un video con Conte che dice forza Napoli. Quindi, aspettiamo perchè probabilmente Conte davvero sarà il prossimo allenatore del Napoli, ma aspettiamo l’annuncio senza alcuna fuga in avanti. Conte ha una caratteristica piuttosto unica perchè le sue squadre sono tutte molto atletiche, ma ad esser sinceri, questo aspetto non lo amo.
La grandezza di Spalletti è stata vincere, convincere e divertire tanto che il Napoli definito la grande bellezza è stato un capolavoro. Auguro al Napoli di stare dove gli compete, ma analizzando Conte dico di lui che è forte, può dare entusiasmo, ma attenzione a capire che ambiente e che giocatori troverà che perchè lui è un guastatore, non un aggiustatore.
Di Lorenzo? Faccio la domanda al contrario: che comportamento ha riservato la società calcio Napoli quando Cannavaro è stato cacciato? E quale ha riservato a Maggio o Reina che hanno vestito la fascia da capitano? La società calcio Napoli non ha mai riservato un trattamento particolare a nessuno di loro. Detto questo, Di Lorenzo è un ragazzo perbene, uno straordinario atleta, un patrimonio del calcio italiano, ha un procuratore che oltre a scrivere libri ama molto fare interviste, è uno di quelli più abili nell’utilizzare la componente mediatica, ma è anche uno di quelli più vicini al Napoli perchè alla presentazione del suo libro c’era anche il Napoli”.