Gianluigi Buffon si lancia in un paragone culinario pescato dalla tradizione dei vecchi detti popolari, per spiegare facilmente la qualità, e la bontà, dell’incontro tra Antonio Conte e il Napoli. Prego, Gigi: «Direi che è come il cacio sui maccheroni», dice ai microfoni di Radio Deejay nel corso della trasmissione, Deejay Football Club. Buffon conosce profondamente il futuro allenatore azzurro per i trascorsi alla Juve: lo ha avuto prima come compagno di squadra e capitano dal 2001 al 2004 e poi come allenatore dal 2011 al 2014. Insieme hanno condiviso anni di spogliatoi e vittorie. «Un profilo così per il Napoli… Non c’è di meglio».
Buffon, oggi capo delegazione della Nazionale, passa poi alle cose di casa Italia. «Siamo una squadra sottovalutata che arriva a fari spenti, ma non lo vedo per niente un aspetto negativo. Per i valori che ho percepito qua, e dunque morali, di appartenenza, di spessore e di qualità, secondo me siamo una Nazionale forte .
Una Nazionale che trova in Spalletti e nel suo staff un valore aggiunto. Il ct è un po’ come me: un animale selvatico che a volte va lasciato a volte a briglie sciolte». Finale dedicato a Thiago Motta, in odore di Juve: «Se fossimo negli Anni 90 sarebbe stato un allenatore da big già da due o tre anni. Con lo Spezia ha dato risposte importanti: va a giocare a Napoli da esonerato e vince, e lì capisci che siamo di fronte ad uno diverso dagli altri»