Salvione: “Conte conosce la politica societaria, è convinto di rivalutare la rosa”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.
È il momento dell’annuncio per Antonio Conte?
L’annuncio credo arriverà presto, forse all’inizio della settimana. È veramente una formalità. Penso che la cosa importante sia che Conte sarà il prossimo allenatore del Napoli, e che si stia già muovendo come allenatore degli azzurri, facendo sentire la sua presenza nell’ambiente. Sarà una garanzia di predisposizione al lavoro, di professionalità unica. È giusto sgombrare il campo da equivoci. Tutti ricordano la storiella del ristorante da dieci euro, ma Conte sa bene che il Napoli non cambierà politica societaria. Il club non comprerà giocatori da cento milioni o da dieci milioni di ingaggio. Il salentino lavorerà molto sulla rosa già presente. È convinto di poter ridare un carattere ed un’anima a questa squadra. Come primo obiettivo ci sarà quello di ricompattare l’ambiente. Credo, infine, che la volontà di Conte di trattenere Di Lorenzo e Kvaratskhelia sia forte”
La pista che porta Lukaku a Napoli è perseguibile?
“La pista Lukaku dobbiamo tenerla sempre viva. Non è da scartare. Detto ciò, bisognerà vedere. Ci sono tanti fattori da valutare. Il belga ha una clausola di 37,5 milioni di sterline, anche se il Chelsea non le pretenderà tutte. È un calciatore che ha un ingaggio importante, ma il legame con Conte va oltre ogni pretesa economica. Non c’è niente di caldo al momento, soprattutto in uscita, sul versante Osimhen. Bisognerà aspettare e capire come si svilupperà la situazione. L’interesse per Lucca fa capire come il Napoli cerchi una punta di peso. In difesa, invece, gli azzurri si stanno muovendo con forza su Buongiorno. Obiettivi condivisi con il nuovo allenatore. D’altronde, il Napoli è destinato ad essere tra i club protagonisti del mercato. Anche il comunicato su Di Lorenzo induce a pensare che le cose siano cambiate, al netto del caos degli ultimi mesi”
Figure come Lele Oriali denotano la volontà di De Laurentiis di tornare ad occuparsi esclusivamente del ruolo di presidente?
“Non c’è dubbio. Faccio sempre l’esempio di una società calcistica che è simile a tante altre organizzazioni di lavoro per cui, se il presidente si rende conto di avere ottimi collaboratori, non ha interesse ad invadere i settori di competenza altrui. Quando le cose funzionano, si preferisce stare a guardare e limitarsi a fare il presidente. Oriali è un tassello importante di una struttura forte, composta anche da Manna e Conte. Le garanzie per l’inizio di un nuovo ciclo hanno i presupposti giusti. Inoltre, anche con Conte gli scherzi sono finiti. È un allenatore di grandissima personalità con cui si riga dritti. I capricci finiscono nel momento in cui cominciano”

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