A 1 Football Night, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Nicolini, collaboratore tecnico dello Shakhtar Donetsk: “De Zerbi l’avevo portato io allo Shakhtar, con il suo staff. Siamo amici, professionisti che si rispettano, ma si muoverà con il suo staff in quella che sarà la sua destinazione. I termini di come si sia liberato esattamente dal Brighton, però, non li conosco. Ho appreso la notizia in viaggio e pensavo ad un accordo tra allenatore e dirigenza. A Napoli c’è un presidente esplosivo che, però, credo che anche De Zerbi conosca e sappia gestire. A Milano, invece, mi sembra non sappiano bene cosa fare. La società non è ben concentrata su programmi lungimiranti. Forse, stanno lavorando sottotraccia, ma ogni giorno c’è un nome diverso in un casting che non si addice ad un grande club. De Zerbi, per quella che è la sua proposta di calcio, per le capacità gestionali e di valorizzazione sarebbe un investimento prezioso per entrambi i club. Ad oggi, è libero e non sussiste il problema della clausola. Chi in Italia vorrà fare un progetto lungimirante, dovrebbe investire su Roberto. Quaranta punti di distacco dall’Inter fanno denotare una stagione che è andata male. Sostituire Spalletti era un problema che avrebbe riscontrato chiunque. Un disastro come quello di quest’anno, però, lascia pensare a delle colpe gravissime su tutti i campi, dal mercato alla scelta degli allenatori, compreso il fattore atletico. Naturalmente, da fuori fai sempre fatica a capire se sia un lavoro preparato male o un problema psicologico. Le difficoltà fisiche, però, c’erano anche ad inizio stagione, quando c’era ancora entusiasmo. Nelle prime settimane, non ho mai visto il Napoli esprimersi, a livello fisico, come fece lo scorso anno. De Zerbi? Leggendo le interviste e sentendo quel che ha detto, potrei interpretare la voglia di allenare ancora in Premier, ma in futuro. Non deve per forza rimanere in Inghilterra anche il prossimo anno. Per quanto riguarda il divario con la Serie A, ci sono tante differenze. L’allenatore può badare molto di più al campo, ci sono società strutturate. Difatti, mi sembra che in Serie A ci siano diversi club che hanno riscontrato qualche difficoltà di gestione, come il Napoli, la Roma o la Juventus. De Zerbi ha avuto un ottimo impatto in Inghilterra e, dunque, è stato anche intelligente a non chiudere le porte. La sua proposta di gioco si è dimostrata vincente. Si deve tener conto anche del valore della rosa nella valutazione del campionato del Brighton. Anche quando era al Sassuolo non ha mai vinto il campionato, ma non era certo l’obiettivo dei neroverdi“.