Amara è l’analisi di Mazzocchi: «Si fa fatica a giocare quando entri in un vortice e il morale manca. Non ci sono tante cose da dire: è un periodo che si respira aria pesante, mancano i risultati. Ma dobbiamo ripartire da questa partita, dove abbiamo vinto tanti duelli e reagito al blackout di fine primo tempo». E ora, con la partita di Firenze in archivio, non resta che il Lecce per salutare una delle stagioni più paradossali della storia di una squadra con lo scudetto. Il Napoli, tanto per gradire, si allenerà anche oggi: lo ha deciso Calzona ancora prima di affrontare la Fiorentina, mentre domani, dopo una full immersion passata attraverso la trasferta di Udine e la sfida al Maradona contro il Bologna, il gruppo godrà di un giorno di riposo. Il club, invece, non si ferma. Non può rallentare il meccanismo della rifondazione radicale che De Laurentiis ha inaugurato ancor prima di annunciarla ufficialmente giovedì. Il direttore delle operazioni sportive è stato scelto – Giovanni Manna, manca solo il passaggio dell’investitura ufficiale – e ora l’attenzione è interamente rivolta alla nomina del leader tecnico. L’allenatore: il Napoli ha individuato in Gian Piero Gasperini, 66 anni, l’uomo giusto per rilanciare l’ambiente, l’anima e il corpo della squadra, ma al netto di un’apertura dovrà attendere ancora qualche giorno per capire se il flirt potrà diventare una storia d’amore in piena regola.