L’analisi dei possibili candidati alla panchina del Napoli
ADL pensa al futuro: Conte, Italiano e Palladino i primi tre allenatori nella "short list" del presidente
Mancano nove giornate di Serie A per mettere la parola fine alla stagione del Napoli, a cui è rimasto l’ultimo obiettivo raggiungibile. Ovvero quello della qualificazione alla prossima Champions League. Traguardo difficile da realizzare, vista l’accesa concorrenza di Roma e Atalanta, ma non impossibile. Il tecnico azzurro, Francesco Calzona, tenterà di guadagnarsi la conferma sulla panchina dei partenopei in questo rush finale, anche se le sue ultime dichiarazioni lasciano pensare ad un addio in ogni caso il prossimo 26 maggio: “Non penso alla conferma, ho un contratto con la Slovacchia. Con ADL accordo solo per questi mesi”.
La sensazione è che il presidente Aurelio De Laurentiis voglia ripartire con un nuovo allenatore e un nuovo Direttore sportivo, sulla base di un rinnovato progetto triennale. Solo allora, quando sarà definita l’accoppiata “Allenatore-DS”, si potrà pensare al mercato, alla costruzione della rosa che verrà ( dipenderà anche dal modulo ) e al parco giocatori, tra cessioni, rinnovi, e nuovi arrivi. Dal sogno proibito Antonio Conte, fino a Vincenzo Italiano, passando per giovani emergenti di grande talento come Raffaele Palladino.
La lista sembra essere “short” ma magari, chissà, potrebbe allungarsi ai nomi di Stefano Pioli, ( qualora dovesse lasciare il Milan ) e Francesco Farioli, profili, ad oggi, più staccati degli altri. Non sono da escludere nemmeno sorprese ad effetto e nomi sotto banco conoscendo il patron azzurro, ma al momento dovrebbero essere questi i maggiori indiziati. Gli errori del passato e la gestione fallimentare post-scudetto inducono ADL a non poter commettere più sbagli e fare scelte forti e decise per rilanciare il Napoli nel più breve tempo possibile. L’identikit corrisponde ad un allenatore esperto e conoscitore del campionato italiano.
Andiamo a scoprire, nell’analisi che segue, tutti i possibili candidati alla panchina azzurra.
ANTONIO CONTE
Antonio Conte resta il grande sogno e desiderio del presidente De Laurentiis, il primo contatto tra i due risale allo scorso ottobre quando iniziò a traballare la posizione di Rudi Garcia. ADL era deciso più che mai a svoltare con il tecnico leccese che però declinò la proposta, annunciando di non voler tornare in panchina a stagione in corso. Ma i “No” di Conte ad ADL non erano definitivi, l’offerta era di quelle importanti e c’è ancora tempo e speranza per riformularla nelle prossime settimane, tentando di convincere il quattro volte campione d’Italia a sposare la causa azzurra e ripartire dall’inizio con un progetto tutto suo, senza dover rimediare “ai danni altrui”. Tra i due, inoltre, c’è stima reciproca e confronto costante, fattore da non sottovalutare.
Conte rappresenterebbe il Top assoluto in questo momento, con la sua grinta e fame di vittoria potrebbe velocizzare il processo di ritorno alla competitività. Il mix esplosivo con il calore del Maradona sarebbe davvero intrigante. Un allenatore importante che trasmette mentalità vincente ai suoi giocatori fin dal primo giorno di ritiro, e anche molto preparato dal punto di visto tattico.
3-4-3, 3-5-2 e 4-3-3 i moduli più utilizzati in carriera. Il suo non è un calcio prettamente offensivo, ma neanche di “contropiede” come lo descrivono in tanti. L’organizzazione, la cura del dettaglio e la bravura nello sviluppo della manovra sono i tre aspetti tattici che contraddistinguono le sue squadre. I suoi principali dettami di gioco sono il possesso palla e una costruzione dell’azione che passa da un playmaker difensivo e da un regista di centrocampo, con la presenza di esterni chiamati ad agire a tutta fascia, sia in fase difensiva sia in proiezione offensiva.
Le azioni in ripartenza sono un suo fiore all’occhiello, è vero, ma per fare bene il contropiede ci vuole anche arte e preparazione tattica, altrimenti viene fuori una serie di movimenti non sincronizzati. Tuttavia, nell’ultimo anno avrà sicuramente arricchito il suo bagaglio di studio e conoscenze, e porterà qualcosa di diverso sul campo.
Tecnico dotato di forte carisma e personalità, nella sua metodologia di lavoro c’è un senso di competitività esasperato.
Tre scudetti consecutivi vinti con la Juventus, uno con l’Inter e la Premier League con il Chelsea danno il peso della garanzia che si porta dietro il tecnico salentino. Non sono mancati esoneri e lati meno felici nella sua carriera ( vedi Chelsea e Tottenham ) ma fa parte del percorso e forse anche del suo carattere logorante, dovuto alla smania del successo e della vittoria. Vittoria è il termine che più cammina a braccetto con Conte, Vittoria è anche il nome di sua figlia, e vittoria è l’unico orizzonte che ha disegnato in tutta la sua carriera. La scelta Conte vorrebbe dire però spese e budget importanti da investire, risorse che potranno arrivare dalla cessione di Osimhen ( 130 milioni di clausola ) e dall’ultimo tesoretto da circa 70Mln, dovranno convergere filosofie e idee diverse. Ipotesi difficile ma non per forza irrealizzabile.
La sfida Napoli potrebbe essere affascinante per lui, anche senza Champions, Conte è un maestro nel rifondare squadre prendendole dalle ceneri, ma tutto dipenderà anche dal finale di stagione. ADL tornerà alla carica e dovrà affrontare l’ostacolo più grande: la concorrenza. Juventus, Milan e Bayern Monaco sono le tre insidie maggiori, ma è anche vero che hanno più scelte a loro disposizione e la strada Conte per il Napoli potrebbe spianarsi in futuro. Ad oggi sono solo ipotesi, tra un mese chissà.
VINCENZO ITALIANO
Tornando alla realtà, Vincenzo Italiano è il nome in pole position nella testa di ADL per avviare un progetto serio e credibile, è chiaro che andando a scalare il tecnico viola rappresenterebbe solo “un’alternativa” ad Antonio Conte, ma un’alternativa di grande valore e rilievo. Le strade con la Fiorentina, con molta probabilità, si separeranno a fine stagione e l’opportunità e l’ipotesi Napoli può essere più grande che mai, momento più giusto non potrebbe esserci. ADL ci aveva già provato la stagione scorsa per il post-Spalletti, ma ha virato altrove per non “disturbare” l’amico Rocco Commisso. La situazione per l’estate 2024 cambierà e per Italiano il Napoli può rappresentare l’ultimo step di crescita per esplodere in maniera definitiva, importando le sue conoscenze calcistiche e il suo credo tattico all’ombra del Vesuvio.
Allenatore dal grande carattere, amante del calcio propositivo con il 4-3-3 o 4-2-3-1, si sposerebbe alla perfezione con il progetto azzurro: ha ancora qualche cosa da registrare sulla fase difensiva ( predilige una linea alta ) ma il suo gioco non speculativo potrebbe esaltare il Maradona, ovviamente andrà trovato il giusto equilibrio tra le due fasi. Una caratteristica del gioco di Italiano che spesso è mancata al Napoli quest’anno, è quella di riempire l’area di rigore portando tanti uomini ad attaccare e concludere l’azione offensiva, avendo di conseguenza più possibilità di arrivare al tiro e al gol. Le sue squadre mostrano a tratti anche un calcio piacevole.
Con i viola in questa stagione è mancata la cura del dettaglio e la scelta giusta dei rigoristi che hanno fatto perdere punti preziosi, oltre ad una non perfetta fase difensiva come già detto. Ma con una rosa di un livello superiore e un parco giocatori competitivo, le abilità del tecnico ex Spezia potrebbero esaltarsi in maniera differente e portare anche a grandi risultati. Italiano può essere non la scelta che un tifoso del Napoli sogna, ma potrebbe rivelarsi quella necessaria e più giusta. Sulla panchina della Fiorentina ha raggiunto traguardi prestigiosi come la finale di Coppa Italia e la finale di Uefa Conference League. ADL ci pensa, è tra i papabili, forse tra le prime scelte. Staremo a vedere.
RAFFAELE PALLADINO
Raffaele Palladino è la soluzione che stuzzica di più: giovane, emergente, bravo e buon comunicatore. Nel 2022 viene promosso da Berlusconi e Galliani che lo portarono al Monza come prima da allenatore ad alti livelli, non vanta una grande esperienza ma ha fatto già intravedere tante qualità da predestinato. È in panca in Serie A da meno di due anni, ma la sua carriera inizia nelle giovanili del Monza nel 2019.
Il grande lavoro con la squadra lombarda ha attirato l’attenzione dei top club italiani che lo avrebbero messo nel mirino per la prossima stagione. Tra questi il Napoli, che lo ha inserito in una lista di possibili alternative ai nomi più in risalto.
Tecnico che utilizza il 3-4-2-1 o 4-2-3-1 e predilige il possesso palla e il calcio offensivo, capace di valorizzare i giocatori che ha a disposizione, è attualmente al decimo posto in classifica con il Monza, il che la dice lunga sul tipo di campionato che sta conducendo. È nella lista di ADL, ma da qui a dire che è tra i favoriti ce ne passa. Pro: conoscenze tattiche e calcistiche. Contro: poca esperienza. Anche in questo caso, non ci resta che attendere l’evolversi degli eventi.
A cura di Simone Di Maro