De Laurentiis incontra gli arabi in città: investimenti e progetti
il club non è in vendita. Nel frattempo gli sceicchi provano a portare Osimhen a Parigi
«No, non cede il Napoli. O meglio: il club azzurro non è proprio in vendita. A nessun prezzo». Le voci all’interno della società si affrettano a fare chiarezza, nel caso ce ne fosse bisogno: De Laurentiis ha incontrato ieri in un hotel del lungomare i vertici della delegazione araba ospite in città. Ma “solo” per parlare di investimenti, partnership commerciali, cinema e nuove operazioni culturali. Del futuro del Napoli non si è discusso, magari questi sono i primi approcci per poi iniziare ad affrontare un discorso legato ad eventuali sponsorizzazioni o a partecipazioni ad eventi calcistici a Riad.Ma non adesso, non in questo primo appuntamento. Non è escluso che anche oggi De Laurentiis possa incontrare la delegazione saudita impegnata in una serie di incontri all’Unione Industriale. Intanto ieri, tra una telefona e un’altra per gettare le basi al Napoli del futuro, ha trovato anche il tempo per parlare di altre operazioni in ballo. Tra i temi affrontati, non ci sarebbe neppure il discorso dello stadio: gli arabi, infatti, non pare siano interessati a investire o a partecipare alla realizzazione di opere di questo genere in Italia.
Non c’entra nulla il fondo sovrano di Riad che ha provato a entrare nel Milan nelle scorse settimane o che l’estate scorsa ha cercato di strappare Osimhen. De Laurentiis, durante il soggiorno a Riad per la Supercoppa, ha iniziato a toccare con mano la “Saudi Vision 2030”. E si prepara a illustrare alcuni dei suoi progetti – per il momento solo legati al cinema – che potrebbero sbarcare in Arabia Saudita in vista di Expo. Ma De Laurentiis è pronto anche ad affiancare i sauditi in eventuali investimenti nel nostro territorio. Assieme al patron del Napoli, all’incontro c’erano il presidente dell’Unione Industriale Costanzo Jannotti Pecci e Giovanna Della Posta, ceo di Invimit che sono, senza dubbio, i promotori di questa alleanza sull’asse Napoli–Riad: l’Arabia Saudita di Mohammed Bin Salman vuole mostrate un nuovo volto e con “Saudi Vision 2030” attrarre capitali per diversificare un’economia ancora incentrata sugli idrocarburi.
La delegazione di Riad, nel breafing di ieri con il patron azzurro, era rappresentata tra gli altri da Kamel Almunajjed, Chairman, Abdulrahman Al-Anbar, Director of Strategic Partnerships e Saud Al-Hamoud, General Manager of Partnerships, Diriyah Gate Development Authority. Dunque, i vertici della missione saudita.
Gli arabi e il Napoli sono da anni solo una suggestione e nulla di più. È l’emiro del Qatar, Al Thani, padrone del Psg, che sta provando in questi giorni a portare Osimhen sotto la Torre Eiffel dopo che ha strappato agli azzurri Cavani, Lavezzi e Fabian. Ma il fondo sovrano Pif, l’estate scorsa, è andata all’assalto prima di Osimhen e poi Zielinski e infine Politano (a gennaio l’Al Shabab arrivò a offrire circa 15 milioni di euro). Il fondo saudita possiede nove squadre nel campionato arabo e tra queste Al-Hilal, Al-Ahli, Al-Ittihad e Al Nassr, ovvero quelle che hanno fatto gli investimenti maggiori. Offrirono 140 milioni per il cartellino e quasi 15 milioni l’anno al bomber nigeriano che, ovviamente, sbandò.
De Laurentiis alzò un muro. E lo stesso ha fatto per Zielinski, pure lui tentato dalle dune arabe per qualche settimana. La passione per il calcio è sterminata, tant’è che per circa 20 milioni a edizione si sono assicurati anche la nostra Supercoppa, con la formula della final four. Che a De Laurentiis non piace affatto, ma che ha consentito a gennaio di avviare anche alcuni contatti. Intanto, l’andamento stagionale non ha consentito al Napoli di tornare in Arabia il prossimo gennaio, perché alla Supercoppa non si è qualificata.
Fonte: Il Mattino