Disavventura per Bruno Giordano, ex calciatore della Lazio e del Napoli tra gli anni Settanta e Ottanta, truffato da un finto carabinieri che gli aveva promesso di aggirare la procedura per far riavere al figlio la patente. I fatti risalgono al 2017, quando a una cena Giordano si lamenta di dover sempre accompagnare il figlio per il ritiro della patente per guida in stato di ebrezza. Carmine Cascio sente tutto, si presenta come un uomo dell’Arma e afferma che può risolvere il problema: nel giro di una settimana arriva un permesso temporaneo, ma in un nuovo controllo si scopre che è un falso e la patente viene ritirata per 2 anni al figlio di Bruno Giordano. Tuttavia, scoperto l’inganno, i militari si attivano e scoprono che Cascio sono anni che si finge carabiniere tra Roma e Napoli facendo favori di vario genere, previo pagamento. Dopo la denuncia e le indagini, viene citato direttamente in giudizio e a sostenere l’accusa è il pm Loredana Carrillo. Tuttavia, la lista delle accuse contro Cascio è molto lunga: a febbraio scorso il tribunale di Napoli Nord a 11 mesi per truffa ed estorsione aggravata ai danni di una cinquantunenne di Frignano, con l’imputato che era riuscito a ottenere 20 mila euro dalla donna in cambio di un posto di lavoro nello Stato Pontificio, passando poi alle minacce di morte per farsi ancora pagare; a settembre scorso, invece, è stato arrestato dai carabinieri di Ciampino con l’accusa di aver minacciato, estorto denaro e maltrattato l’ex compagna.
Fonte: Il Mattino