Il Napoli sprofonda. E non si parla esclusivamente di risultati, quelli possono essere negativi nello sport, sprofonda emotivamente, psicologicamente, “relazionalmente”. Vergogna è la parola più ricorrente, “scuorno” per chi mastica l’idioma di Partenope. Una squadra che sembra trovarsi lì per caso. E che non pare provarla, la vergogna. Scrive La Gazzetta dello Sport: “Il Napoli è la squadra che chi non segna da tanto tempo vorrebbe incontrare: dopo Cerri, Abraham e Success, anche Ndoye e Posch sono tornati a esultare contro gli azzurri. Forse un caso, forse l’ennesima dimostrazione che tutti credono di potersi togliere una soddisfazione contro avversari ormai scarichi e privi di carattere. […] Troppi gli errori, troppi i giocatori fuori fase: Di Lorenzo, Olivera, Lobotka, Anguissa, uno Kvaratskhelia nervoso e inconcludente. Il pubblico ha manifestato il suo dissenso in modo civile e rumoroso: al Maradona il Napoli ha conquistato tre pareggi e due sconfitte nelle ultime cinque gare. Ma più che i risultati è l’atteggiamento a deludere la gente: la squadra passeggia e aspetta solo di andare in vacanza.“