“Italiano secondo me non è paragonabile proprio a Zeman, né dal punto di vista difensivo che offensivo. Anche perché io ancora non ho incontrato chi costruisce calcio dalla trequarti in su come ha fatto lui. Il Foggia e la Lazio di Zeman – ha detto il giornalista a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre – sono stati momenti altissimi di produzione spettacolare; persino con Avellino e Salernitana, a cui corrisposero una retrocessione e un esonero, Zeman fece bel calcio. Italiano in qualche modo cerca di avvicinarsi ma un altro Zeman io ancora non l’ho visto. Credo che se arrivasse Gasperini, allenatore con progetti di media-lunga durata, sarebbe un rischio più per De Laurentiis perché brucerebbe l’ennesima grande occasione. Ne ha avute nel corso della sua vita: Benitez è stata una sua intuizione. Ancelotti, Sarri, Spalletti. Gasperini rientra in queste intuizioni nel momento in cui hai l’idea chiara di creare un progetto che abbia un’identità forte e duratura. Gasperini è un grande allenatore, un maestro. Gasperini insegna calcio, infatti, e ieri sera (Ndr)mi sono divertito a vedere una partita spettacolare. Hanno creato una serie di occasioni clamorose e occasioni sciupate poco prima che diventassero tali. E giocano un calcio molto bello, verticale, contrariamente a quanti pensano che la difesa a tre sia estremamente difensiva. Nel calcio di Gasperini non c’è traccia di questo, c’è sempre una vocazione a correre avanti. Il futuro del Napoli dipende da De Laurentiis: se sarà solo un manager che si spinge a creare, osservare, studiare e rendere fruibile il prodotto calcio attraverso le sue legittime teorie economico-finanziarie il Napoli avrà un futuro. Se il presidente, invece, continua a pensare, con chi lo circonda, di poter anche essere responsabile delle ideologie tecnico-tattiche, il Napoli allora ha un futuro inquietante. Il Napoli ora deve fare il tifo per Atalanta e Fiorentina così da poter approdare in Europa anche arrivando al nono-decimo posto in campionato”.