Difficile rinunciare ad una buonissima pizza napoletana. Stefano Pioli è uno dei principali candidati alla panchina del Napoli, e dopo cinque stagioni concluderà il rapporto con il Diavolo per aprire un nuovo ciclo nella città del Vesuvio, qualora i negoziati con Aurelio De Laurentiis dovessero andare a buon fine. Tuttavia fino a quando non si concluderà il campionato Pioli non vuole parlare del suo futuro: «Se mi piace la pizza? A me piacciono i cappelletti in brodo, perché son di Parma (ride, ndr). A fine campionato incontrerò il club e vedremo cosa fare. Avete aspettato tanto a parlare del futuro, aspettate ancora un po’. Il mio lavoro non è finito. Voi potete scrivere, io non posso controllare le voci e non ho neanche voglia di controllare ciò che mettete in giro. La cosa reale è che ho un altro anno di contratto col Milan e che non parlerò con nessun altro club finché sono sotto contratto con il Milan. Non sto pensando al mio futuro. Poi decideremo. Ci incontreremo col club a fine campionato e poi decideremo cosa fare».
ARITMETICA. Il Milan oggi ha l’opportunità di qualificarsi aritmeticamente per la supercoppa italiana in caso di vittoria contro il Genoa. «Ci deve essere assolutamente la volontà di giocare nella maniera migliore possibile per vincere e conquistare il secondo posto, che non è ancora nostro del tutto. È vero che fuori si parla di tutto meno che delle partite, ma noi no. Abbiamo un grande senso di responsabilità». A San Siro oggi ci sarà un clima surreale, con lo sciopero del tifo da parte della Curva Sud: «I nostri tifosi sono sempre stati un valore aggiunto, soprattutto nei momenti difficili. E io non lo dimentico. Hanno preso questa posizione e noi la rispettiamo, poi noi dobbiamo far tutto per vincere la partita». Mancano quattro partite alla fine della stagione e poi il Milan ufficializzerà il nuovo allenatore. Dopo che la trattativa per Lopetegui è naufragata a causa della protesta dei tifosi, i rossoneri si stanno guardando attorno e tra i nomi più accreditati ci sono quelli di Sergio Conceiçao del Porto e Fonseca del Lilla.
Fonte: CdS