A 1 Football Night, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giorgio Perinetti, direttore tecnico dell’Avellino: “Manna? Lo stimo molto. L’ho conosciuto, ho visto quanto sia discreto e competente. Inserirsi nella realtà Napoli non sarà semplicissimo, ma viene da una scuola importante e può fare bene da subito. Bisognerà vedere anche quali sono i suoi compiti specifici. Può ritagliarsi un ruolo importante nella scelta e individuazione dei calciatori, che è il ruolo che maggiormente pone sotto i riflettori. Anche dal punto di vista della gestione, però, bisogna essere altrettanto abili. Serve una forte presenza, in particolare in una realtà che vive di calcio come Napoli. Dopo le delusioni di quest’anno, inoltre, ci sarà bisogno di ulteriori attenzioni. Ricordo la mia prima esperienza, quando sono stato molto fuori da una realtà che non riuscivo a comprendere. Decisi di immergermi nella suddetta, e da lì cambiarono le cose. Ho avuto l’onore di lavorare per il Napoli, ma i tempi sono diversi e dall’esterno è complicato. Si possono solo fare delle considerazioni generali. Mi auguro che il patron possa fare tesoro di questa stagione. Quello che è riuscito a costruire è stato un grande traguardo, con uno scudetto importantissimo. Confermarsi, però, è sempre difficilissimo. Non dico abbia affrontato alcune cose troppo superficialmente, ma forse con troppa sicurezza. È stato scelto un direttore giovane ma con esperienza e che potrà imporsi anche nel calcio internazionale. Tutto questo, però, va legato alla scelta tecnica. Mi auguro che Manna faccia parte di questo processo decisionale. Spero che De Laurentiis possa essere illuminato nella scelta che, dunque, deve essere quella giusta. Inoltre, andranno rimpiazzati Zielinski ed Osimhen, oltre a qualche colpo di puntellamento. Sono operazioni in cui deve partecipare anche il tecnico. Conte farà tutte le valutazioni del caso. Antonio non fa mai scelte di pancia, si aspetta che gli accordi vengano mantenuti e preferisce che non sia toccato il proprio lavoro. Di Conte si parla sempre in maniera sbagliata. Conte ha sempre costruito, come alla Juventus. Un tecnico che crea valore e che partecipa alla costruzione della squadra. Con lui i calciatori non possono scherzare, propone sempre un lavoro molto impegnativo. Parliamo di un tecnico che è un valore aggiunto per la propria squadra. Ovunque andrà, farà bene. È un condottiero, vuole chiarezza dalla società. Queste sono doti di un allenatore che si pone sempre l’obiettivo di vincere. Ho sentito la famiglia Conte molto vicina a me in questo periodo difficile. Tuttavia, sui temi come quello in esame preferisco non sollecitarlo. È una persona che, eventualmente, sceglie di immergersi in una realtà in modo molto riservato. Dunque, non abbiamo toccato questo argomento. Penso, in una mia riflessione, che Napoli sia la piazza ideale per Conte. Antonio vive il calcio con molta passione, come i tifosi azzurri“.