A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Roma
Approfondimento su Napoli-Roma
Il Napoli sarà ora impegnato a Udine lunedì 6 maggio per evitare la concomitanza con l’uscita del film sullo scudetto, previsto per sabato 4.
Si è giocata ieri alle ore 18 allo stadio “Diego Armando Maradona” la gara tra il Napoli e la Roma, valida per la 34° giornata del campionato di serie A. I partenopei guidato dal terzo tecnico stagionale Francesco Calzona erano reduci dalla scandalosa gara di Empoli, dove oltre la partita era stata persa la dignità. Tutto un’altra piega invece ha preso la stagione giallorossa, dopo il subentro di Daniele De Rossi al posto di Josè Mourinho. Alla fine il risultato è di 2-2 col Napoli che non è in grado di difendere il vantaggio nemmeno cinque minuti e si fa raggiungere dal solito gol di testa dei giallorossi.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Le zavorre future: dispiace utilizzare certi termini, ma il sottoscritto prova a raccontare la sua visione sul club e sulla rosa, senza sentirsi vincolato ad alcuna linea precisa. Intanto vorrei precisare che questo gruppo non è così scarso e nemmeno così “antisocietà” come prova a raccontare chi ha un collare al collo e un guinzaglio che viene stretto in caso di ogni minima critica. Non voglio tornare sugli errori del presidente in termini di scelta dei tecnici (tre al prezzo di uno) e dei dirigenti (sarei curioso di capire il lavoro anche attuale di Meluso). Però c’è un aspetto che davvero mi inquieta e non mi fa dormire sereno. Chi ha proposto l’estate scorso un biennale a Juan Jesus? E chi un triennale a Mario Rui? Ecco io non parlerei affatto della necessità di smantellare il gruppo, semmai di una “rivoluzione gentile“, però per realizzarla sarebbe stato giusto liberarsi di alcuni calciatori avanti con l’età e ormai spompati dall’esperienza Napoli (personalmente avrei evitato anche il rinnovo del buon Politano). E invece, forti di questi rinnovi scellerati (davvero qualcuno aveva paura di perdere il portoghese??), con ogni probabilità, a luglio pronti via li ritroveremo ancora ai nastri di partenza e senza possibilità di rimpiazzarli.
- Il tridente nuovo: non è un segreto che il Napoli l’anno prossimo non avrà Osimhen come attaccante centrale e nemmeno è difficile da immaginare che il suo sostituto sarà un calciatore giovane e promettente, che però avrà bisogno del giusto tempo per adattarsi al calcio italiano. Lo stesso attaccante nigeriano al suo primo anno attirò su di sè tantissime critiche (NON SA TIRARE-USA I PIEDI PER CAMMINARE) prima di diventare il principale protagonista dello scudetto azzurro. E allora qualunque sarà il prossimo modulo (in particolare con difesa a tre o a quattro) spero vivamente che il nuovo tecnico parta da Kvaratskhelia a sinistra e Ngonge a destra (con Politano ottima alternativa in grado di dare qualità nei momenti decisivi). Perchè la squadra avrà bisogno di due calciatori molto tecnici e col fiuto del gol (il belga è fortissimo fidatevi) nel tridente offensivo, oltre a un centrocampista che possa sfiorare la doppia cifra in termini di reti. Il resto lo farà il carisma, le idee chiare e la capacità di produrre un calcio innovativo del nuovo allenatore. Tutta roba che a Napoli è mancata tantissimo…
- Ciccio mi tocca: l’espressione sembra proprio quella giusta per citare il comportamento avuto dal tecnico dei partenopei Francesco Calzona. Già, perchè il sottoscritto continua a essere durissimo nei confronti di una persona perbene il cui unico torto è quello di svolgere un altro mestiere (forse due, Secondo e Selezionatore). La sua denuncia fortissima di scarso impegno dei calciatori dopo Empoli e alla vigilia della gara di ieri non può mai tradursi in una formazione ufficiale che vede poi in campo praticamente tutti i titolarissimi. I tifosi del Napoli avrebbero meritato undici (+5, già perchè si possono fare cinque sostituzioni) calciatori giovani o scarsi ma con almeno la voglia di lottare in campo. E invece questo “fenomeno“, il cui modo di fare calcio in Slovacchia era evidentemente ben noto alla stampa amica (leggere le pseudo-interviste rilasciate da amici del tecnico fa davvero venire la voglia di strappare il tesserino da giornalista!), pronti via e rischiera in campo sempre gli stessi (per fortuna Zielinski era infortunato). Si spera che il prossimo (PURTROPPO NON HO NOTIZIE DI AVVICINAMENTO DI CONTE AL NAPOLI), possa essere innanzitutto un allenatore di professione e abbia spalle larghe per fronteggiare calciatori e presidente imponendo le proprie idee. Peccato perchè resto convinto che con Tudor all’ombra del Vesuvio avremmo avuto molte più chance di finire in Europa.
- Il D.S. del domani: è talmente inutile ai miei occhi Napoli-Roma che vorrei parlare del nuovo possibile Direttore Sportivo per il prossimo anno, ovvero Giovanni Manna. Sento troppa gente (la stessa che vedeva prima Mazzarri e poi Calzona come tecnici ideali) esaltare questo ragazzo giovane e promettente. Non ho dubbi sulla sua bravura, ma ci sono tanti ma… Sfatiamo alcuni miti, innanzitutto la Next Generation non è stata costruita da Manna perchè arrivato un anno dopo la nascita. E’ vero che ha scovato alcuni ragazzi interessantissimi, ma ricordiamoci che a loro si è dato il tempo di crescere in un club che gioca la serie C contro avversari di serie C e senza particolari pressioni dalla piazza. Inoltre la squadra era composta per il 70-80% da calciatori cresciuti nella cantera bianconera e dunque gli innesti erano pochi, limitati e concordati con una rete societaria capillare e fortemente strutturata (cosa che manca a Napoli). Insomma, dopo aver assistito come post-Garcia all’ingaggio di due allenatori che in realtà “allenatori non erano (più)“, c’è il rischio che a giugno possa arrivare all’ombra del Vesuvio anche un Direttore Sportivo “improvvisato“. Con un unico grande timore: ritrovarci l’ennesimo YES-MAN PRESIDENZIALE, perchè a Napoli invece serve gente “tosta“, dal carattere brutto assai per comandare dentro e fuori lo spogliatoio…
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore