Il calcio resterà senza voce: per un sabato, radio Rai spegnerà i microfoni
Un sabato senza “Tutto il calcio minuto per minuto”. Succederà questo domani e sarà insolito. Un motivo di rottura forse così forte non c’era mai stato e sarà ridondante perché questo è l’anno del centenario della Radio. Doppio sciopero. Quindi muta la Tv (il 6 maggio per motivi differenti) e muta la radio (domani). Motivo? Protestare contro un piano industriale in cui si prevede l’accorpamento della redazione sportiva del giornale radio Rai con la televisiva RaiSport. E riguarda anche Gr Parlamento con Rai Parlamento.
Domani salteranno le partite di Serie B e quelle di Serie A, alle 18 Juventus-Milan e il serale Lazio-Verona, oltre alla radiocronaca della Sprint della MotoGp in diretta dalla spagnola Jerez. Una ferita per gli abitudinari, per chi non può essere davanti alla Tv, per chi da anni considera la radio fedele compagna di viaggio. Un urlo nel deserto? Speriamo di no, perché sono giorni che protestano a Radio Rai e cercano di attirare l’attenzione su una operazione di cui a molti sfuggono i dettagli. La Radio è la Radio, la Tv è un’altra cosa, diverso il linguaggio, il mezzo, senza scomodare trattati o storia.
«Togliere l’informazione sportiva a Radio Rai è un fatto epocale – dice Filippo Corsini, caporedattore centrale dello sport radio – Noi non siamo contrari per principio alla cosa, ma chiediamo un confronto con l’azienda, capire le motivazioni. Se dobbiamo parlare di sinergie, parliamone. Radio e Tv sono diverse, binari paralleli, negli anni noi abbiamo acquisito una storicità del nostro essere. Ora non capiamo il senso di questo cambiamento. Abbiamo sempre trasmesso tutto, dalla Serie A alle Coppe europee, dal Sei Nazioni alla F.1, dalla moto al ciclismo, perché i nostri diritti costano meno e ci sono sempre stati garantiti. Sarò sempre aziendalista, ma non spegnerò io “Tutto il calcio”: se dobbiamo cambiare spiegateci il perché»
Fonte: CdS