A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Riccardo Mancini, giornalista Dazn. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Quanti rimpianti ha la Lazio? “Il rammarico è molto grande. Ieri, ho visto una bella Lazio, aggressiva. La squadra sta capendo, gara dopo gara, i principi di Tudor. L’allenatore ha sottolineato che la sua Lazio sta rispondendo. I ragazzi stanno cominciando a capire la filosofia del nuovo allenatore. Contro la Juve si è rivista una Lazio pimpante. Il rammarico è per la gara di andata, dove i biancocelesti hanno subìto la Juventus. La differenza sta tutta in una disattenzione difensiva. In questa stagione, però, i capitolini potranno ancora sperare nella lotta europea”
Quanto sarà difficile per la Lazio sostituire capisaldi come Luis Alberto e Felipe Anderson? “Non è la prima volta che sentiamo Luis Alberto con questa sorta di mal di pancia. Anche i gesti fatti nella sfida contro il Genoa, però, lasciano qualche speranza. Felipe Anderson, invece, andrà al Palmeiras ufficialmente. Sostituire giocatori come questi non sarà facile, ovviamente. Sono stati tra i pilastri della squadra allenata da Sarri. Tudor, però, ha le idee chiare. Mi sembra uno che sa quello che vuole, da squadra, dirigenza e ambiente. È molto importante, soprattutto a fronte di perdite così importanti. Anche a livello di scelte di mercato, dunque, Tudor credo si farà sentire”
Quanto sarà complicato affrontare la Roma, in questo periodo, per il Napoli?
“La Roma è una squadra che mi piace molto. Con De Rossi sono cambiate tante cose, a livello di gioco, di risultati e di atteggiamento. È una squadra che ha trovato continuità, e che riesce a valorizzare il talento che ha in casa. Ci sono una serie di fattori che sono cambiati. È una squadra che vanta entusiasmo. Al di là della sconfitta contro il Bologna, sarà un avversario ostico. De Rossi ha un’idea ben precisa di calcio, e non fa molta differenza giocare in casa o fuori. Mi aspetto una partita in cui la Roma proverà subito ad imporre la propria filosofa, fatta di palleggio e coraggio. I giallorossi sono trascinati anche dall’entusiasmo della piazza e per il Napoli non sarà semplice”
Pioli può essere l’allenatore giusto per il Napoli? “Al Napoli, quest’anno, mi è sembrato sia mancato il collettivo, i punti di riferimento. Una volta perso Spalletti, è andato via un punto di riferimento importante, e la squadra sembra essersi scollata. Anche i tanti cambi in panchina non hanno favorito la continuità di prestazione. Pioli è un fine psicologo, un tecnico che lavora molto sulla testa dei giocatori. Lo ha fatto alla Lazio, ed anche al Milan, dove l’ultimo scudetto porta il suo marchio. Potrebbe essere l’uomo che fa da collante. È anche un tecnico che ha già vinto, ha avuto esperienze di un certo livello, anche in campo europeo. Mi aspetto una scelta di questo tipo, un allenatore che ha già vinto qualcosa e che abbia già gestito rose importanti”
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