Massimo Filardi, ex calciatore azzurro, ha parlato ai microfoni di Radio Marte nel corso di Marte Sport Live: “La stagione è ormai senza speranze perché so cosa vuol dire, avendo vissuto una situazione del genere. Nella stagione 1989-90 ero all’Avellino in B e avevamo uno squadrone, tutti ci davano già per promossi. Ed invece ci salvammo dalla C solo all’ultima giornata. Partimmo male e poi non capimmo più nulla, eravamo divisi. Non ho mai creduto negli spogliatoi uniti, lo sono solo quando si va bene. Quando le cose vanno male non ho mai visto in carriera uno spogliatoio unito, mai. I motivi sono tanti: i cambi di allenatore, il gruppo spaccato, ognuno pensa a sé. Oggi va anche peggio perché i calciatori sono aziende e devono difendere ciascuno la propria posizione. Quando non sei più gruppo non vai da nessuna parte, non risolvi. Anzi, meno male che il Napoli ha i punti per salvarsi, perché quando le cose vanno male non c’è mai fine al peggio. E’ difficilissimo ricomporre un giocattolo rotto, puoi chiamare anche Guardiola, non riesci a farcela. Gli allenatori hanno poche responsabilità. Un altro errore è aver preso tecnici a termine, che è la cosa peggiore per i calciatori. Non li smuovi, se i cocci ci sono i calciatori non seguono i tecnici che non ci saranno nel loro futuro. Il ritiro sfumato è un elemento positivo, perché in una squadra già così divisa stare insieme in ogni momento avrebbe portato ad ulteriori danni. L’unica strada forse è quella di mettere qualche mente fresca, capire su chi fare affidamento sul piano morale e caratteriale per l’anno prossimo, comprendere chi si sta nascondendo e chi invece vuole stare ancora a Napoli. Arriveranno più di 100 milioni dalla cessione di Osimhen, per il futuro sarà fondamentale saper spendere bene questi soldi, altrimenti tutto sarebbe ancora nebuloso“.
Fonte: TUTTOmercatoWEB.com