Antonio Corbo, giornalista ed editorialista, si è espresso così nel suo fondo per il quotidiano
“Ora che dello scudetto rimangono le macerie, il pubblico e la squadra l’hanno capito. Sono già scesi da un sogno. De Laurentiis no. Rimane a bordo di un’illusione. Mima ancora il ruolo del presidente e pensa in grande. Lotta con tutti.
Per uno stadio che a Bagnoli è solo una penosa utopia. Fa indiretta pressione sul Comune per il restauro dell’impianto di Fuorigrotta, ma il sindaco fa muro. Non concede nulla che non sia nelle regole. Lo stesso presidente si accorgerà che il quadro è cambiato. Nuovi sono procuratore, prefetto e questore
Di più, Adl ha meno fascino nei rapporti con la città che conta. Il potere deriva spesso dal consenso popolare, il suo dai giorni dello scudetto tende allo zero. Sono spariti gli adulatori plaudenti. Gli stessi industriali internazionali a Napoli hanno poco interesse per sue iniziative, anche in project financing.
Proseguono le simulazioni in tutto il candore di De Laurentiis: minaccia di mandare la squadra in ritiro ma manca un albergo libero. Non fa schermo alla squadra svuotata di energia dopo 3 allenatori, 5 moduli , 3 preparazioni e il mancato impiego stabile di un solo acquisto in due mercati, con rapporti dell’Ufficio Scouting. Un esempio, Natan sostituito ad Empoli a furor di squadra e di popolo. Fu segnalato come l’erede di Kim. Funzionassero così i servizi di Intelligence vi sarebbe nel mondo una guerra al giorno”
Fonte: La Repubblica