Il Napoli ai voti: Calzona e Natan alla pari sul podio dei peggiori. Solo un azzurro sufficiente
Calzona 4 – La scelta di Natan a sinistra, utilizzato l’ultima (e unica) volta il 28 febbraio per una mezzoretta nel festival del Mapei con il Sassuolo, è il primo segnale di una giornata tremenda. La squadra è confusa e in confusione, fragilissima in fase difensiva e nel gioco aereo, completamente spenta in fase offensiva. L’ultimo cambio, Simeone all’89’ per Anguissa, è in grave ritardo.
Meret 6 – Sarebbe quasi senza voto: tipo spettatore. Però bucato da Cerri.
Di Lorenzo 5 – Cerri lo batte alle spalle sul gol, in corsa. E per il resto è tutta una corsa senza spunti e sbocchi.
Ostigard 5 – Dentro l’azione dell’1-0 c’è anche lui. Il resto sono respinte di testa e di piede.
Juan Jesus 5
Niang lo salta una volta, secco, e Cambiaghi grazia tutti (35’). Poi fa il guardiano sulle ripartenze avversarie.
Natan 4 – Nell’azione del gol sbaglia due volte su Gyasi: buca l’intervento di testa e arrivederci; poi inspiegabilmente non lo segue. Quarantacinque minuti di vuoto a sinistra. Che non è il suo ruolo, per carità.
Mazzocchi (1’ st) 6 – Era debilitato dai problemi notturni, ma quantomeno ci mette attenzione e voglia.
Anguissa 4,5 – L’ombra di quel meraviglioso centrocampista di un anno fa: morbido, molle, a tratti passeggia. E quando indovina l’inserimento, beh, spreca banalmente la rifinitura.
Simeone (44’ st) sv
Lobotka 5,5 – Almeno si agita. Si muove, prova a giocare: il fatto, però, è che non c’è nessuno da servire. I compagni latitano come il movimento senza palla. E al 90’ crolla stremato e triste sul prato.
Zielinski 5,5 – Come sopra: è vero che non crea chissà cosa, ma almeno dà l’impressione di volere e di lottare.
Politano 5 – Pezzella e Maleh chiudono spazi e corridoi. Non si arrende, ma questa volta davvero non ce n’è.
Ngonge (26’ st) 5,5 – Con pochi palloni giocabili, diventa pane per i denti dei difensori. E s’innervosisce.
Osimhen 4,5 – Sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare: dagli stop ai passaggi. Non lo servono mai, è innegabile, ma ieri è stata forse la sua peggiore prestazione in quattro anni da leone.
Kvaratskhelia 5 – Bereszynski e Gyasi lo controllano benissimo. E così va a destra, e dentro, e al centro. Percorre tutto l’arco offensivo, senza mai colpire. L’unica palla buona, l’unico tiro, è parato da Caprile.
Raspadori (26’ st) 5, 5 – A sinistra nel 4-2-3-1 con 18 tocchi, zero spunti e poche responsabilità.
Fonte: CdS