“IL TESORO DI AURELIO”. CdS Campania – Mercato da top: AdL prepara la rifondazione

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Napoli milionario

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De Laurentiis sta preparando la rifondazione forte di risorse che garantiscono un mercato da top

 

Nella super lista ci sono Sudakov David e Scalvini con Buongiorno

 

Il club ha chiuso il bilancio 2023 con 79,7 milioni d’attivo e l’addio di Osi frutterà un incasso record

 

 

I l mercato logora chi non ce l’ha.

Che, nel calcio, è un po’ il simbolo del potere: d’acquisto, di scelta, di trattativa.

C’est la vie, è il Napoli: ferito, a testa bassa, bocconi amari (e allenatori) ingoiati a gogò dopo lo scudetto, ma anche la voglia di rialzare la testa al più presto. Sì: meglio ancora nelle prossime settimane, quelle che da Empoli in poi mancano alla fine del campionato; al più tardi il 27 maggio.

L’alba della nuova era, della rifondazione che De Laurentiis sta preparando in silenzio, valutando uomini e cose, previsioni e budget. Partendo da una base importante, importantissima, costruita attraverso una gestione finanziaria geniale più che virtuosa e arricchita da incassi virtuali – per il momento – che potrebbero garantire al club un portafoglio sempre più ampio e ricco a sufficienza se maneggiato con cura per ricostruire l’anima, il cervello e le gambe della squadra. I bilanci non sono un’opinione, questo è chiaro, e così bisogna partire dalla certezza dei 79,7 milioni di utili del 2023: una parte da destinare alla gestione, un’altra al mercato.

Poi, c’è la variabile-Osi: dalla cessione di Victor Osimhen, preannunciata dal presidente in persona qualche mese fa, il Napoli potrebbe guadagnare anche 130 milioni di euro, ovvero il valore della clausola rescissoria. Potrebbe, certo. E comunque sarà una cifra che andrà decisamente oltre i 100 milioni. Anche la metematica, come i bilanci, non è un’opinione: va da sé che già così il Napoli avrà un tesoro da investire.

Un tesoro che potrebbe addirittura crescere al netto di altre cessioni: per un totale di 90, 100, 130, 150 milioni, si vedrà. Forti di un principio di fondo: il potere d’acquisto, la forza di concorrere. E soprattutto di una lezione del passato: Kvara e Kim sono costati rispettivamente 11 e 19 milioni. Non è mica detto che bisogna spendere tanto o tutto per vincere, l’importante è farlo bene.  Fonte: CdS

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