Cagni: “Calzona è il meno colpevole, ma è mentalmente un secondo”

I giocatori devono mettersi davanti allo specchio

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L’allenatore Gigi Cagni ai microfoni di Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre ha parlato della stagione degli azzurri: Sono anni che mi batto contro le ripartenze dal basso ma nessuno riesce a capire che non serve, almeno secondo me. In percentuale sembra che questo tipo di ripartenza non serva perché sono più le volte che fai degli errori che ti costano che quelle che si possa costruire qualcosa di importante per la squadra. Il problema del Napoli, però, secondo me, è che i giocatori hanno le batterie scariche. Il problema, poi, di questo allenatore – che è quello con meno colpe di tutti – è che mentalmente è un secondo allenatore. Che non è una brutta cosa, perché i secondi spesso sono quelli che ti portano al successo, ma sono quelli che non riescono a prendere in mano la squadra e non varano decisioni importanti. Secondo me uno dei problemi del calcio di oggi è che non ci sono leader nelle squadre perché il vero leader dà una mano all’allenatore e a Napoli se ne sono avvicendati tre. Quindi una percentuale alta di responsabilità sull’andamento della stagione ce l’hanno i calciatori. Non ho preferenze in merito agli ipotetici allenatori del Napoli. Prenderei un allenatore che sia idoneo col mio staff anche perché non sono i sistemi di gioco a vincere ma sono i giocatori. Poi la bravura dell’allenatore sta nel far giocare i calciatori bravi nel loro ruolo più adatto. E lì costruisci il sistema di gioco. Le gare di fine stagione sono complicate se non riesci a far gol subito. Quello che vedo oggi nel Napoli è che ha difficoltà ma se i ritmi sono quelli visti ultimamente diventa difficile affrontare qualunque avversario. Anche gli ultimi in classifica. E quindi anche l’Empoli, che avrà mille motivazioni sabato prossimo. Il dovere di un calciatore professionista è quello di dare il 100% tutti i giorni della settimana, figurarsi la domenica. Quindi il calciatore può sbagliare tecnicamente, tatticamente ma non sotto l’aspetto mentale. I calciatori del Napoli devono sapere dove hanno sbagliato e non possono dare le colpe ad altri. Si può dare la colpa al primo allenatore, poi dare responsabilità al secondo ma al terzo ti devi mettere allo specchio e capire dove hai sbagliato.”

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