Dichiarazione d’amore di Kvara: «Ora è Napoli la mia casa. Maradona è stato un idolo per mio padre»
CITTÀ DELLA GIOIA. Il viaggio passa anche attraverso il passato. «La passione e la voglia di vincere della gente ti motiva: vuoi vincere per loro, a volte ne hai bisogno. Ti danno un’energia che non puoi trovare altrove. Dopo la vittoria in casa della Juventus, un anno fa, sapevamo di essere a un passo dal trionfo: tutti gridavano e cantavano all’aeroporto, una cosa troppo bella, una delle migliori che mi siano mai capitate. Fu il giorno più bello della mia vita. Quando vinci il titolo una volta vuoi vincerlo di nuovo, ci provi, ma nella vita nulla è facile. Sono diventato campione d’Italia alla mia prima stagione e sono stato il primo a fare festa: non avrei mai immaginato neanche nei miei sogni più sfrenati che un giorno sarei diventato campione d’Italia. È stata una follia. Non potevo crederci. Ma mentre uscivo ho pensato tra me e me: “Ce l’ho fatta”».
Finale dedicato a Kvaradona e Maradona: «Diego è stato uno dei migliori della storia, è pazzesco che ci siano persone che mi paragonano a lui o che cercano di farlo. Giocare nella sua squadra è un piacere: prima di venire mio padre mi ha detto che Maradona era il migliore di sempre. Che era il suo idolo».
RINNOVO. Il viaggio, ora, proseguirà proprio allo stadio dedicato al Pibe: domenica arriva il Frosinone e Kvaratskhelia ha voglia di tornare a cantare con la gente, a fare festa. Vuole vincere, certo, e ritrovare un gol smarrito dopo l’8 marzo contro il Torino. A Monza avrebbe voluto partecipare allo show, ma sul 3-2 Calzona lo ha sostituito con Jack – che neanche un minuto dopo ha segnato – e lui non l’ha presa bene. S’è incavolato, per la verità: voleva insistere, continuare e firmare d’autore. Il tecnico ha compreso il suo spirito, la sua carica, e l’episodio è stato chiarito in un amen: esiste un solo obiettivo e si chiama Europa. Kvara vuole il bis dopo l’Europeo con la Georgia e anche scrivere il futuro: a fine stagione discuterà il rinnovo come ha detto De Laurentiis. E Napoli sarà sempre di più la sua casa.
Fonte: CdS