Dichiarazione d’amore di Kvara: «Ora è Napoli  la mia casa. Maradona è stato un idolo per mio padre»

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Khvicha è innamorato della città: «Se un giorno dovessi andare via mi mancherebbero tante cose»  

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Kvarazzurro   «Ora è Napoli  la mia casa»
Protagonista di Champions of Made in Italy

 

Il prossimo passo sarà discutere   il rinnovo con ADL 
Poi farà l’Europeo  

 

 

K vara dolce casa. Parole e musica di Khvicha, il turista e il calciatore, l’idolo amato dal popolo e il ragazzo innamorato del calcio. «È la mia vita, è tutto per me». E della città che lo ha lanciato in orbita: «Napoli è casa mia». E mentre lo dice, immerso nella magia di quel mondo azzurro di mare e cielo, il suo sguardo si riempie di bellezza: «Ho imparato tanto qui, proprio nella vita. Sul Napoli e sulla gente. Far parte di questa città è un’esperienza meravigliosa. Se dovessi andarmene sono sicuro che mi mancherebbero tante cose».  

 

L’AMORE. Un monologo lungo, intenso, da protagonista della diciottesima tappa di “Champions of made in Italy”, il progetto di promozione internazionale firmato da Lega Serie A, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Napoli è il teatro, Kvara l’attore. La guida turistica e la voce narrante di un viaggio attraverso le strade, i vicoli, le piazze, le bellezze, l’arte, i sapori, gli odori, i gol. Con il Golfo e il Vesuvio sullo sfondo. Tbilisi è lontana: «Mi manca ogni giorno, è per quelle strade che ho imparato a giocare: il mio calcio di strada si vede anche adesso che gioco in grandi stadi, provo a fare le stesse cose. Ora, comunque, sento che casa mia è in Italia, soprattutto a Napoli, dove si vive per il calcio. Il modo in cui i tifosi mi trattano e mi amano è una cosa grandissima». 

 

CITTÀ DELLA GIOIA. Il viaggio passa anche attraverso il passato. «La passione e la voglia di vincere della gente ti motiva: vuoi vincere per loro, a volte ne hai bisogno. Ti danno un’energia che non puoi trovare altrove. Dopo la vittoria in casa della Juventus, un anno fa, sapevamo di essere a un passo dal trionfo: tutti gridavano e cantavano all’aeroporto, una cosa troppo bella, una delle migliori che mi siano mai capitate. Fu il giorno più bello della mia vita. Quando vinci il titolo una volta vuoi vincerlo di nuovo, ci provi, ma nella vita nulla è facile. Sono diventato campione d’Italia alla mia prima stagione e sono stato il primo a fare festa: non avrei mai immaginato neanche nei miei sogni più sfrenati che un giorno sarei diventato campione d’Italia. È stata una follia. Non potevo crederci. Ma mentre uscivo ho pensato tra me e me: “Ce l’ho fatta”».

Finale dedicato a Kvaradona e Maradona: «Diego è stato uno dei migliori della storia, è pazzesco che ci siano persone che mi paragonano a lui o che cercano di farlo. Giocare nella sua squadra è un piacere: prima di venire mio padre mi ha detto che Maradona era il migliore di sempre. Che era il suo idolo».  
 
RINNOVO. Il viaggio, ora, proseguirà proprio allo stadio dedicato al Pibe: domenica arriva il Frosinone e Kvaratskhelia ha voglia di tornare a cantare con la gente, a fare festa. Vuole vincere, certo, e ritrovare un gol smarrito dopo l’8 marzo contro il Torino. A Monza avrebbe voluto partecipare allo show, ma sul 3-2 Calzona lo ha sostituito con Jack – che neanche un minuto dopo ha segnato – e lui non l’ha presa bene. S’è incavolato, per la verità: voleva insistere, continuare e firmare d’autore. Il tecnico ha compreso il suo spirito, la sua carica, e l’episodio è stato chiarito in un amen: esiste un solo obiettivo e si chiama Europa. Kvara vuole il bis dopo l’Europeo con la Georgia e anche scrivere il futuro: a fine stagione discuterà il rinnovo come ha detto De Laurentiis. E Napoli sarà sempre di più la sua casa.

 

Fonte: CdS

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