CdS Campania – “NAPOLI VUOLE FARE QUINDICI”. I 13 minuti di show a Monza hanno riaperto la corsa all’Europa

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Il decollo dei campioni ritrovati Il gruppo storico s’è risvegliato all’U-Power tra contestazioni dei tifosi e discorsi dei leader

 

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Domenica c’è il Frosinone in casa e gli azzurri vogliono fare il bis I 13 minuti di show a Monza hanno riaperto la corsa all’Europa.

 

Dal volo di Victor alla carica di Anguissa e Di Lorenzo: si è rivista la squadra dello scudetto

 

 

I l risveglio dei campioni con la primavera. In fortissimo e colpevole ritardo, basta leggere la classifica del campionato e quella dei rimpianti, ma per lo meno a Monza è andata in scena una giornata costruttiva e istruttiva allo stesso tempo, con uno straordinario show di calcio-flipper, gesti tecnici chic e atletici superlativi lungo 13 minuti.
La vittoria per 4-2 in rimonta costruita in 780 secondi di sfogo compulsivo, ha ravvivato e riavviato la rincorsa alla zona Europa, che come dice Calzona guarda ancora al miraggio Champions fino a quando l’aritmetica non condannerà l’ultima briciola di speranza, e poi ha lasciato un insegnamento alla squadra: mai dimenticare chi sei. Una cosa che sa un po’ di sensei buddista, o di arti marziali per tenerci allo sport, ma soprattutto un principio che gli uomini di un meccanismo (quasi) perfetto e soprattutto vincente hanno dimostrato troppe volte in questa stagione balorda di aver dimenticato.

Il Napoli ha dilapidato un patrimonio, s’è automortificato, ha perso nove volte in campionato finendo a distanze siderali dall’Inter e in Coppa Italia è uscito addirittura agli ottavi con l’umiliazione di un 4-0 subito al Maradona dal Frosinone. Guarda caso l’avversario che domenica arriverà nell’arena del Diego: forse un segnale, dopo il risveglio di Monza. In Champions se l’è giocata con il Barça fino agli ottavi, certo, ma poi tra notizie di mercato, valigie già pronte e passeggiate nel futuro è finita che il presente è stato congelato e sommerso. Un’altra dimenticanza, un altro vuoto di memoria: e la gente s’è incavolata.

Però la contestazione di domenica, 45 minuti di sberleffi e schiaffi all’orgoglio, ha evidentemente sortito qualche effetto. Proprio come la strigliata – diciamo così – che nello spogliatoio dell’U-Power hanno firmato Di Lorenzo, il capitano; Anguissa, un riferimento del gruppo per tanti o tutti; e Calzona, l’allenatore che raramente alza la voce.  Fonte: CdS

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