In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia: “Monza-Napoli è uno scontro diretto per l’Europa, ma chi lo avrebbe mai detto ad inizio stagione? Calzona sta disperatamente provando a salvare questo campionato, ma fa male vedere il Napoli in balia di questo disastro. Se non dovesse battere il Monza, saremmo dinanzi al rischio di un tracollo totale di qui alla fine della stagione. La Champions ormai si è allontanata definitivamente… La presunzione uccide un club, questa cosa prima o poi tocca a tutti. Vincere così largamente lo scorso anno è stato un danno per il Napoli e per De Laurentiis, convinto di essere onnipotente e più furbo degli altri. Il Dio del Calcio è capriccioso e lo ha subito riportato alla realtà dei fatti. ADL è sempre stato bravo nel trovare i calciatori, ma un po’ meno nel trovare gli allenatori. Tolto Sarri e Spalletti, ne ha sbagliati tanti. La prima qualità di un presidente dovrebbe essere proprio scegliere l’allenatore giusto. Ora lo dico con tristezza: se fossi un allenatore bravo, ci penserei mille volte prima di lavorare al Napoli con De Laurentiis. Italiano? Non è il nome giusto. La piazza è bella ed entusiasmante per tutti, ma ho visto la finale di Coppa Italia Fiorentina-Inter… La difesa della viola era allo sbando eppure si ritrovò in vantaggio. Italiano continuò a far giocare altissima la squadra nonostante le mille occasioni dell’Inter. Anche un cieco lì avrebbe visto che la difesa andava abbassata, mentre Italiano non fu capace di capirlo. Oltre una squadra di medio-alta classifica come la Fiorentina, non vedo Italiano all’altezza di un’altra realtà. Manna? Ha fatto molto bene alla Juve Next-Gen, è un giovane che punta sui giovani. Anche lui però è uno juventino sfegatato, chissà come farà De Laurentiis a lavorarci (ride ndr)… Palladino? E’ l’anti-Italiano, fa un gioco gradevole e molto attento. Sarebbe molto più adatto al Napoli come allenatore. Non cercherei profeti del calcio offensivo, De Laurentiis si affidi ad uno moderno come Palladino“.