Il prossimo anno segnerà anche l’addio da Castel Volturno che era la casa del Napoli dal 2006. L’accordo è agli sgoccioli e non ci saranno ulteriori proroghe: entro l’estate del 2025 il Napoli dovrà lasciare il centro tecnico sul litorale domizio che è stata la casa azzurra. E c’è poco da fare, perché il tempo è davvero poco per realizzarne uno nuovo di zecca o trovare una struttura pronta ad accogliere il Napoli, con la disponibilità di una società di serie A. Il piano Bagnoli non è realizzabile, perché ci vogliono almeno 30 mesi per la bonifica e la Federazione tennis e padel si è praticamente accaparrata già tutti i suoli.
De Laurentiis, negli ultimi giorni, sta vagliando l’offerta che arriva nella zona vesuviana, nei pressi di San Giuseppe Vesuviano. Non è questione di poco conto, sicuramente prioritaria rispetto alla faccenda dello stadio che è assai legata ai lavori del Maradona. Ma la gestione del centro sportivo è l’emblema dei ritardi del Napoli sotto l’aspetto delle strutture e della logistica. Ora, dopo l’addio al centro tecnico di Castel Volturno, è una corsa contro il tempo. Secondo il piano attuale, il nuovo centro sportivo deve avere 10 campi regolamentari, per allenare la prima squadra, la Primavera e tutte le altre squadre. C’è bisogno di almeno 30 ettari. Ma alla fine, De Laurentiis potrebbe anche accontentarsi di meno, visto che fino ad adesso il Napoli si è allenato in una struttura con 4 campi. «Lo voglio uguale a quello del Manchester City», il proclama di De Laurentiis.
Fonte: Il Mattino