Il “pugno chiuso” di Juan Jesus, il significato della reazione del difensore azzurro
Sicuramente non sarà stato facile ingoiare una delusione così grande per Juan Jesus, e chissà quante cose gli saranno passate per la testa quando ha appreso la notizia dell‘assoluzione di Acerbi, ma la sua reazione è stata silenziosa e significativa, come sottolinea il Corriere dello Sport. “Il pugno di Juan Jesus è la storia, le parole del Napoli sono l’attualità. Insieme, ieri, il giocatore e il suo club sembravano Muhammad Ali, straordinario pugile e oratore che ai suoi tempi ha fatto spesso a cazzotti con il razzismo: bersaglio unico – la sentenza del caso Acerbi -, reazioni diverse.
Juan, l’uomo che aveva rivelato la sua verità durante e dopo Inter-Napoli, ha saputo della decisione del giudice sportivo intorno alle 16.30: non è stato avvertito mentre era al lavoro con la squadra al centro sportivo di Castel Volturno – a differenza di Acerbi, ieri assente alla Pinetina -, ma ha scoperto tutto alla fine. E dopo aver ingoiato la delusione e ogni tipo di sentimento che resterà soltanto suo, ha reagito rievocando un totem del Movimento di liberazione nera che negli Anni 60 fu influenzato anche dalla critica di Malcolm X e dalla protesta pacifica di Martin Luther King. Juan Jesus valuta se proseguire la battaglia in altre sedi a tutela della propria immagine, studia, riflette, ma per il momento ha scelto la storia di un popolo per urlare la sua indignazione con la bocca chiusa: 56 anni dopo l’Olimpiade messicana, il mondo è ancora tristemente fermo a discutere di questioni legate al colore della pelle”.