Attacco, la rivoluzione, ma senza promozione interna

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Si parla di rivoluzione e forse così sarà e di certo coinvolgerà il reparto offensivo. Quel da cui non si transige è che il club deve, prima di tutto, scegliere a chi affidare la panchina. Poi, come scrive anche La Gazzetta dello Sport, si deciderà per il centravanti titolare, visto che l’addio si Osimhen appare un dato di fatto. Ad oggi, l’idea di una promozione interna non è presa in considerazione. Inoltre, disputare o meno la prossima Champions League farà tutta la differenza del mondo, sia per quanto riguarda le risorse a disposizione sia in termini di appeal. Una volta che il destino del Napoli si sarà delineato, si consulterà la lista di nomi seguiti con attenzione. Al momento, il profilo più percorribile per i motivi esposti è Santiago Gimenez, messicano classe 2001 di proprietà del Feyenoord. Ha realizzato 24 reti in 35 gare stagionali, è giovane e l’azzurro rappresenterebbe un salto di carriera anche senza far parte dell’élite internazionale. Il costo si aggira sui 50 milioni, quindi ampiamente sostenibile. Poi c’è Jonathan David, da sempre ritenuto l’erede di Osimhen anche per la provenienza dal Lilla. Ha un anno in più ed è leggermente meno prolifico (22 gol in 37 partite), ma ha un contratto prossimo alla scadenza (2025) ed è un fattore da non sottovalutare perché l’acquisto potrebbe avvenire ad un prezzo più vantaggioso, anche in virtù degli ottimi rapporti con i francesi. Sullo sfondo c’è anche Joshua Zirkzee e sembra destinato a rimanervi: troppe le pretendenti, troppe le variabili e non si accontenterebbe del Napoli senza la Champions. L’olandese è vicino a portarci il Bologna, servirebbe una proposta all’altezza.”

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