In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Paolo Condò, giornalista: “La Champions quest’anno è stata una grande delusione collettiva per tutta l’Italia. In particolare per l’Inter, aveva le carte in regola per arrivare almeno tra le prime quattro. È tra le squadre più forti d’Europa e non aver raggiunto neanche i quarti è un ko davvero pesante per il nostro movimento. L’Inter ha commesso lo stesso peccato del Napoli lo scorso anno: una squadra nel pieno exploit del proprio ciclo non riesce ad andare lontano in Europa. Al Napoli capitò contro il Milan, ora all’Inter è capitato contro l’Atletico. La stagione dei nerazzurri resta da record, ma la grande delusione si farà sentire: questa era un’occasione da cogliere. Inter-Napoli? Sarà un confronto triste dopo quanto raccontato in settimana. Gli azzurri hanno motivazioni maggiori, i meneghini vorranno subito arrivare allo Scudetto. Il Napoli lotta per qualcosa di concreto per il quarto o quinto posto. Oggi sarà cruciale vedere cosa faranno le italiane in Europa e Conference League, a quel punto il ranking sarebbe indirizzato verso un quinto posto per la Champions. Bisogna fare il tifo per loro. Quale futuro per il Napoli? Il Napoli ha bisogno di un direttore sportivo molto bravo, che possa fare quello che faceva Giuntoli. E parlano i fatti. Giuntoli in questi anni ha portato fior di giocatori come Kvara, quindi l’esperienza di questa stagione deve insegnare qualcosa. Non capisco come sia potuto succedere che un giocatore come Kim, un pilastro dello Scudetto, non sia stato sostituito all’altezza. Si sapeva da aprile che sarebbe andato via. Ha portato tanti soldi e invece è arrivato Natan. Il Napoli ha avuto una falla di mercato e da lì ha iniziato ad imbarcare acqua per tutta la stagione. Il problema della difesa non è mai stato risolto e ora bisogna ripartire da qualcuno che ricostruisca tutto. De Laurentiis nervoso? I risultati aiutano a mantenere la calma (ride ndr). De Laurentiis è parso fuori controllo a Barcellona, ma ha ammesso che la colpa principale era la sua. Ora è chiaro che deve tornare ad essere un presidente che vola più alto rispetto al resto delle questioni quotidiani. Alcuni patron sono abituati a comandare a casa loro che non ha particolare attenzione dell’interesse collettivo”.