Calzona vuole undici scugnizzi. Oggi ultima seduta e poi la partenza per la Catalogna da Capodichino
Troppo in troppo poco (lavoro)? Può darsi: da quando è arrivato, per la precisione dal giorno della vigilia dell’andata degli ottavi di Champions, 20 giorni oggi, la squadra ha giocato 5 partite. La matematica non è un’opinione e le sessioni di allenamento utili a dedicarsi alla sostanza e alla rifinitura dei dettagli sono state pochissime. Eppure, Calzona non ha mai trascurato nulla.
Pur privilegiando la base, il moltiplicatore di tutto il resto, del suo calcio: l’aggressività.
Il Napoli, insomma, domani se la giocherà esattamente da slogan post Torino: senza paura. Pressione alta dalla prima linea, riaggressioni, rapidità: ecco perché in campo è stata curata molto l’intensità; molto più di quanto non fosse accaduto con le due precedenti gestioni tecniche.
Anche la preparazione, ovviamente, è diversa; e nonostante la condizione atletica fosse già migliorata nella parentesi di Mazzarri con il ritorno in prima linea del prof Cacciapuoti, uomo del club, è inevitabile che i principi di lavoro siano cambiati con il ritorno del prof Sinatti al fianco del suo storico vice dello scudetto.
DAI E VAI. Oggi, intanto, al centro sportivo di Castel Volturno andrà in scena l’ultima seduta di lavoro prima della partenza: il Napoli si allenerà e poi, dopo pranzo, volerà a Barcellona dall’aeroporto di Capodichino.
Domani, poi, classico risveglio muscolare pre partita: l’aperitivo finale.
Il gruppo sta lavorando per partire al completo: lo staff medico del dottor Canonico sta accelerando per rimettere in pista tutti i giocatori della rosa compresi in lista Champions: da Ngonge, fuori sin dalla partita contro il Genoa, a Cajuste, fermo dopo Cagliari e recuperato in tempi record (rientro fondamentale con i centrocampisti contati, in virtù dell’esclusione di Zielinski e Dendoncker dall’elenco).
Rrahmani, in panchina già con il Toro ma gestito proprio in ottica Champions senza rischi e di conseguenza minuti dopo il fastidio all’adduttore accusato contro la Juve, giocherà dal primo minuto.
Un rientro fondamentale per gli equilibri difensivi, la cifra caratteriale della squadra e anche la costruzione. Fonte: CdS